
Alberto Burri (1915 - 1995)
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- NOTE BIOGRAFICHE
QUOTAZIONI
Le quotazioni di Alberto Burri per i dipinti vanno in linea di massima da €10.000 ad oltre €1.000.000. Le opere più ricercate dell’artista sono: i Sacchi, le Plastiche, le Combustioni e i Ferri. Le quotazioni di Alberto Burri per le precedenti opere , prodotte tra gli anni ’50 e ’60, possono superare €2.000.000. Le opere prodotte dagli anni ’80 in poi hanno stime relativamente minori.
N.B: Le stime descritte sono indicative ed andrebbero approfondite con la valutazione di un nostro esperto.
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NOTE BIOGRAFICHE
Laureatosi in medicina, Alberto Burri comincia a dipingere durante la prima guerra mondiale: nel 1943 viene fatto prigioniero dagli alleati ed è mandato nel campo di Hereford, dove nasce Texas (Paesaggio di Hereford). Nel 1950 insieme a Ballocco, Caporossi e Colla dà vita ad “Origine”; prendendo le distanze dall’astrattismo formalista, il gruppo promuove un’arte energetica, elementare, “originaria”. Dopo i Neri e Muffe, fanno la loro comparsa i Sacchi, con i quali Burri ottiene fama internazionale: gli sono infatti dedicate numerose mostre in Europa e negli Stati Uniti. È qui che l’artista ottiene i primi consensi, in particolare legati alla figura di Sweeney.
Negli anni Sessanta arriva anche il riconoscimento della critica italiana: nel 1966 Brandi pubblica un’ampia monografia su Burri, che fa seguito agli studi di Calvesi e Crispolti. Nel frattempo, dopo i Legni, le Combustioni, i Ferri, l’artista lavora alla serie delle Plastiche. Dagli inizi degli anni Settanta gli vengono dedicate importanti retrospettive da musei di rilevanza internazionale, a Darmstadt, Rotterdam, Torino e Parigi. Nel contempo l’opera di Burri procede verso una rarefazione dei mezzi linguistici, nei monumentali Cretti e Cellotex.
Nel 1981 a Città di Castello s’inaugura nella cornice rinascimentale di Palazzo Albizzini una sede museale dedicata all’artista. Questa si arricchisce nel 1989 dei capannoni industriali degli Ex Essiccatoi di tabacco, dipinti esternamente di nero secondo la volontà di Burri, per ospitare i grandi cicli pittorici e le sculture donati dall’artista alla città (Viaggio, Orsanmichele, Sestante, Rosso e Nero, Annotarsi, Non ama il nero, Grande ferro sestante, Grande ferro k, Ferrou).