
CARLO DE VEROLI QUOTAZIONI
Le quotazioni di Carlo De Veroli, esponente di spicco della scultura nel ventennio fascista, possono essere di particolare interesse per i proprietari di sue opere. Si distinse per uno stile marcatamente novecentesco, inizialmente caratterizzato da un linguaggio più slanciato e vicino al Liberty, per poi evolversi verso una maggiore plasticità e un marcato virilismo, in linea con i canoni imposti dal regime. Utilizzò principalmente il bronzo e il marmo.
Prezzi Correnti delle Sue Sculture
Le sculture di Carlo De Veroli hanno generalmente quotazioni che spaziano dai €600 ai €2.500, a seconda della qualità artistica e delle dimensioni. Sono apprezzate sia le prime opere, caratterizzate da forme sinuose e richiami classico-ellenici, sia quelle successive, più vicine ai modelli dell’arte fascista. Le opere più significative dello scultore carrese possono talvolta superare i €4.000.
Carlo De Veroli è un nome poco frequente sul mercato, e di conseguenza i risultati di vendita disponibili come riferimento sono limitati. Le quotazioni fornite sono quindi puramente orientative. Per una stima specifica del valore della tua opera, è consigliabile consultare i nostri esperti della scultura italiana della prima metà del Novecento.
FASCIA DI PREZZO:€600 - €4.000
VALORE DELLE SCULTURE
Le sculture del carrarese Carlo De Veroli presentano generalmente delle stime comprese tra i €600 e i €2.500, in relazione alla qualità artistica e alle dimensioni. Le sue splendide fusioni in bronzo di grande formato, rappresentative della scultura novecentesca, possono raggiungere prezzi di oltre i €4.000.
Nudino
Carlo De Veroli Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Analisi dell’Opera di Carlo De Veroli: Uno Scultore da Riscoprire nel Panorama dell’Arte Novecentesca
Carlo De Veroli è stato un interessante scultore della prima metà del Novecento, distinguendosi tra i più rilevanti dell’epoca fascista. Inizialmente incline a uno stile Liberty, caratterizzato da forme leggiadre e slanciate, nel ventennio mutò il suo linguaggio verso un plasticismo più marcato, adottando i modelli imposti dall’arte fascista. Originario di Carrara, visse e lavorò a Napoli, dove aveva il suo studio.
Le sue nove presenze consecutive alla Biennale di Venezia, tra il 1922 e il 1938, testimoniano il suo ruolo di primo piano nel panorama artistico dell’epoca. Tuttavia, l’avvio tardivo della sua carriera e la scomparsa precoce, a soli quarantotto anni, hanno reso il suo repertorio piuttosto limitato. Di conseguenza, il nome di De Veroli è oggi poco frequente sul mercato dell’arte.
Questa rarità rende complessa anche l’analisi del suo riscontro collezionistico e dei suoi valori di mercato. Possiamo affermare, tuttavia, che la sua opera è apprezzata e ricercata dagli amanti della scultura fascista e, più in generale, dagli estimatori dell’arte novecentesca. Sebbene le sue opere compaiano sporadicamente sul mercato, nel tempo hanno rivelato un discreto interesse.
Le quotazioni di Carlo De Veroli, purtroppo, restano inferiori rispetto a quelle di molti suoi contemporanei. La sua produzione non riceve ancora l’adeguato apprezzamento critico e commerciale che meriterebbe, nonostante la sua rilevanza nella scultura del Novecento. Di conseguenza, si auspica una netta rivalutazione di un artista oggi ancora sottovalutato e poco conosciuto.
Carlo De Veroli Valutazione Rapida e Gratuita
Cerchi di scoprire il valore della tua scultura di Carlo De Veroli?
Per ottenere una stima gratuita e professionale, inviaci delle foto nitide dell’opera, riprendendola da più angolazioni, e indica le dimensioni. Puoi contattarci tramite WhatsApp, e-mail o compilando il modulo in fondo alla pagina. Entro 24 ore, i nostri esperti ti forniranno una valutazione accurata del pezzo in tuo possesso.
La stima sarà curata dai nostri specialisti nella scultura dell’epoca fascista, con una profonda conoscenza delle quotazioni di mercato di Carlo De Veroli. Comprendiamo le dinamiche del collezionismo delle sue opere e gli aspetti fondamentali per determinarne il valore.
Valuteremo diversi fattori, tra cui il materiale, le dimensioni, la qualità artistica e il soggetto rappresentato. Ad esempio, il bronzo e il marmo, materiali prediletti da De Veroli, sono considerati più pregiati rispetto al gesso, spesso utilizzato per gli studi e i calchi preparatori. Anche le dimensioni influenzano significativamente il valore, ma è soprattutto la qualità artistica e il soggetto dell’opera a fare la differenza.
Non esitare a contattarci.
Carlo De Veroli Vendita e Acquisto
Acquistiamo le Opere di Questo Importante Scultore Carrarese del Novecento
Vuoi vendere una scultura di Carlo De Veroli?
La nostra passione per la scultura italiana della prima metà del Novecento ci porta costantemente alla ricerca dei rari pezzi dell’artista di Carrara. Selezioniamo e acquistiamo le migliori opere di Carlo De Veroli, con particolare interesse per le sculture inedite ed eccezionali. Sebbene oggi sia poco considerato e sottovalutato, riteniamo che il suo nome rientri tra i più rilevanti della scultura nel ventennio fascista.
Se desideri proporci la tua opera, puoi contattarci tramite WhatsApp, e-mail o compilando il modulo in fondo alla pagina. Ti basterà inviarci immagini ben leggibili della scultura, riprendendola da più angolazioni e includendo una foto chiara della firma, oltre a indicarne le dimensioni. Tutte le informazioni verranno trattate con la massima riservatezza.
L’eventuale acquisto della tua scultura sarà valutato dai nostri esperti di scultura italiana del Novecento. Grazie alla nostra profonda conoscenza delle quotazioni di Carlo De Veroli, possiamo condurre trattative in linea con i prezzi di mercato. Una volta raggiunto un accordo, ci occuperemo noi della logistica.
Carlo De Veroli In Vendita
Vuoi acquistare una scultura di Carlo De Veroli? Contattaci.
Particolare
Biografia di Carlo De Veroli Scultore
Carlo De Veroli nacque il 30 aprile 1890 a Carrara. Seguendo le orme dello zio, il celebre scultore carrarese Arturo Dazzi, si formò principalmente da autodidatta. Giovanissimo, si trasferì a Napoli, dove avviò la sua carriera. Nei primi anni, affrontando difficoltà economiche e in cerca di notorietà, accettò lavori modesti, tra cui decorazioni e collaborazioni con altri scultori per la realizzazione di monumenti ai Caduti, molto diffusi in Italia dopo la Grande Guerra.
Durante il suo periodo napoletano, ebbe l’opportunità di conoscere il grande scultore Vincenzo Gemito. Il suo talento gli permise di acquisire sempre maggiore fama, grazie anche alla partecipazione a importanti esposizioni nazionali. Tra le prime apparizioni di rilievo, nel 1921 espose alla I Biennale di Roma. Questa rassegna, vinta dal pittore romano Giovanni Costantini con la serie Le lacrime di guerra, mirava a competere con la Biennale di Venezia, all’epoca considerata il massimo evento artistico italiano.
Dal 1922, con la XIII edizione della Biennale di Venezia, Carlo De Veroli divenne un espositore abituale della manifestazione. Alla XIV edizione del 1924 riscosse grande successo con la scultura Pentimento, che lo consacrò tra i principali scultori del panorama nazionale. Partecipò alla Biennale per nove edizioni consecutive, fino alla sua ultima apparizione nel 1938, anno della sua morte.
Durante il regime fascista, vinse diversi concorsi e ottenne prestigiosi incarichi, tra cui la realizzazione della statua Podista per lo Stadio dei Marmi, completata tra il 1930 e il 1932. Diverse sue opere trovarono collocazione nel complesso del Foro Italico. Parallelamente, si dedicò anche all’insegnamento, ricoprendo il ruolo di docente di scultura presso l’Istituto di Belle Arti di Napoli.
Tra le sue ultime apparizioni pubbliche, espose alla Triennale di Milano nel 1936. Scomparve a Napoli nel novembre del 1938, nel pieno della sua carriera.
Bagnante
Carlo De Veroli Opere – Stile e Caratteristiche
L’Evoluzione Stilistica della Scultura di Carlo De Veroli – Tra Liberty e Culto del Regime
La scultura di Carlo De Veroli si caratterizza fin da subito per un’impronta marcatamente novecentesca, distante dai canoni accademici ottocenteschi e orientata verso un’estetica più moderna. La sua principale influenza è lo zio Arturo Dazzi, ma assimila anche la maniera di altri due grandi maestri della scultura: Vincenzo Gemito e Auguste Rodin. Predilige il bronzo e il marmo, avvicinandosi inizialmente allo stile Liberty, che in seguito evolve verso i linguaggi artistici promossi dal regime.
In Pentimento si coglie chiaramente l’influenza di Rodin, con un modernismo decorativo e un marcato senso del movimento. Molte delle sue opere riprendono soggetti storici, mitologici o allegorici, come in Cleopatra, Tritone o Salomè. La sua arte rivela dunque una forte impronta classica-ellenica, evidente nelle forme slanciate e nelle proporzioni armoniose delle sue sculture.
Durante il ventennio fascista, il suo stile si irrigidisce e appesantisce, adattandosi ai canoni imposti dal regime. Le sue opere diventano una celebrazione degli ideali del tempo, esaltando la virilità e lo sport, pur mantenendo un legame con la tradizione classica, molto apprezzata dal fascismo. I marmi degli atleti realizzati per il Foro Italico e le commissioni ufficiali ricevute in quegli anni testimoniano questa trasformazione stilistica.
Sculture
- Profilo di donna
- Pentimento
- Nudino
- Cleopatra
- Tritone
- Bagnante
- Salomè che bacia la testa del Battista
Firma