
FILIPPO BALBI QUOTAZIONI
Le quotazioni di Filippo Balbi, pittore del XIX secolo riconducibile al purismo, possono rappresentare un’informazione interessante per chi possiede un suo dipinto. Accanto alla sua produzione murale e decorativa, realizzò anche opere a olio affrontando diversi generi. Si tratta, tuttavia, di un repertorio limitato e con pochi risultati noti sul mercato, il che rende difficile definire parametri di valutazione precisi.
I bozzetti su carta sono generalmente valutati tra i €200 e i €700. I dipinti a olio finiti di Filippo Balbi, invece, vengono stimati tra i €1.000 e i €6.000, a seconda del soggetto, della qualità esecutiva, dello stato di conservazione e delle dimensioni. Il record di vendita per una sua opera è attualmente di €25.439, raggiunto nel 1998 con Brocca di vetro, bicchieri, uovo fritto e altri utensili (47 x 37 cm).
Si ricorda che le quotazioni indicate sono puramente orientative. Per una valutazione personalizzata è consigliabile rivolgersi ai nostri esperti, specializzati nella pittura dell’Ottocento a Roma.
FASCIA DI PREZZO:€200 - €6.000
VALORE DEI BOZZETTI SU CARTA
€200 – €700
VALORE DEI DIPINTI A OLIO
€1.000 – €6.000
RECORD DI VENDITA
€25.439
Filippo Balbi Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Il mercato di Filippo Balbi: nome minore della pittura ottocentesca
Filippo Balbi è stato un pittore italiano del XIX secolo, di formazione accademica, legato al purismo e alla tradizione dell’arte sacra. Originario di Napoli, fu attivo soprattutto a Roma e alla Certosa di Trisulti, dove realizzò importanti decorazioni religiose. Accanto a queste opere, si distingue per la Testa anatomica, un dipinto originale e inquietante che riflette il suo interesse per la scienza e una visione quasi onirica della realtà.
Oggi il suo nome è poco noto e piuttosto raro sul mercato. Avendo lavorato prevalentemente ad affresco, la sua produzione commerciabile è limitata e compare solo occasionalmente nelle vendite. Il collezionismo che lo riguarda è di carattere nazionale: non esiste un seguito consolidato attorno alla sua figura, e l’interesse nasce caso per caso, in base alla singola opera.
Le sue quotazioni rimangono contenute, in linea con quelle di altri pittori accademici dell’Ottocento di minore notorietà.
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Filippo Balbi ha lavorato principalmente nella decorazione murale e nell’affresco, ma sono noti diversi esiti anche nella pittura commerciale. Ha trattato diversi generi, soprattutto la natura morta – che, se molto elaborate, può avere valori interessanti. Andrà valutata singolarmente l’accuratezza tecnica e la forza artistica del quadro.
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Filippo Balbi In Vendita
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Biografia di Filippo Balbi Pittore
Filippo Balbi nacque a Napoli nel 1806. Le notizie sulla sua infanzia sono scarse, ma si sa che si avvicinò all’arte in ambito familiare, grazie al padre scultore. Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Costanzo Angelini, e proseguì la sua formazione a Roma, dove decise di stabilirsi definitivamente.
Nel corso della sua carriera si distinse per il favore ottenuto presso papa Pio IX e per le numerose commissioni, in particolare di carattere ecclesiastico. La prima gli fu affidata nel convento della Madonna della Neve a Frosinone. Tra le altre opere si ricordano gli affreschi realizzati nella Basilica di San Paolo, nel monastero delle Barberine, nella cappella dei Certosini e in numerosi altri contesti religiosi.
Nel 1855 partecipò all’Esposizione Universale di Parigi con la celebre Testa anatomica, destinata a diventare una delle sue opere più note. Filippo Balbi morì ad Alatri nel settembre del 1890.
Brocca di vetro, bicchiere, uovo fritto e altri utensili
Filippo Balbi Opere – Stile e Caratteristiche
Lo stile di Filippo Balbi e l’enigma della Testa anatomica
Di formazione chiaramente accademica, lo stile di Filippo Balbi si sviluppa inizialmente sotto la guida di Costanzo Angelini e si consolida successivamente a Roma, orientandosi verso il purismo. Si tratta di un ritorno all’arte religiosa, ispirata ai modelli del Trecento e del Quattrocento, e rigorosamente improntata a criteri tradizionali. Lui stesso si definiva un conservatore, ostile alle tendenze moderniste e incline invece a riprendere i canoni sacri del passato.
Questo orientamento emerge con chiarezza nelle numerose commissioni che ricevette per affreschi e decorazioni di chiese romane, tra cui spicca per importanza quella della Certosa di Trisulti. Tuttavia, tra le opere più singolari del suo repertorio spicca il dipinto Testa anatomica.
Presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1855, il quadro ottenne grande successo e fu premiato con la medaglia di bronzo. Si tratta di un’opera sorprendente e anticonvenzionale, in cui Balbi compone il volto utilizzando un insieme di corpi umani — con una resa anatomica quasi scientifica.
In essa si colgono evidenti richiami alla pittura di Arcimboldo, celebre per i suoi ritratti composti da frutta e ortaggi. Il risultato è un’immagine al tempo stesso affascinante e inquietante, capace di percorrere suggestioni simboliste e surrealiste con largo anticipo.
Quadri
- Il pellegrino
- Certosino con gatto e vari oggetti
- Farmacia Certosa San Bartolomeo
- Testa anatomica
- Un buon pasto
- Pere e melograno
- Pappagallo
- Brocca di vetro, bicchiere, uovo fritto e altri utensili