Le quotazioni di Giovanni Battista Amendola, raffinato scultore campano dell’Ottocento, possono rappresentare un utile punto di riferimento per chi possiede una sua opera. Artista dallo stile elegante e classico, esplorò con sensibilità i sentimenti interiori dei protagonisti delle sue creazioni. Lavorò con gesso, bronzo e terracotta, dimostrando una profonda conoscenza dell’anatomia umana e delle proporzioni.

Oggi, le sculture di Giovanni Battista Amendola presentano valutazioni che generalmente oscillano tra i €700 e i €2.500, a seconda del soggetto, delle dimensioni, del materiale e, nel caso dei bronzi, della qualità della fusione. Le cifre più elevate sono riservate ai bronzi di grande formato, raffiguranti i soggetti più apprezzati, come Notaio, Venere e Sposi. Il record di vendita per una sua opera risale al 2007, con la scultura Notaio – alta 55 cm, in bronzo a patina marrone scuro e di pregevole fusione – aggiudicata per €12.481.

Si ricorda che le stime indicate sono da considerarsi puramente orientative. Per una valutazione accurata e personalizzata, è consigliabile rivolgersi ai nostri esperti, specializzati nella scultura italiana del XIX secolo.

Giovanni Battista Amendola Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

Il Mercato di Giovanni Battista Amendola: Scultore Campano tra Verismo Sentimentale e Liberty

Giovanni Battista Amendola fu una figura di rilievo nella scultura italiana dell’Ottocento. Originario di Sarno, operò tra Roma, Napoli, Parigi e Londra, distinguendosi per la capacità di fondere realismo patetico e raffinatezza formale. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, seppe imporsi con opere di grande intensità emotiva e impeccabile esecuzione tecnica.

La sua produzione si colloca tra il verismo sentimentale e le prime suggestioni del gusto liberty. Il contatto con l’ambiente artistico inglese lo portò a stringere un forte legame con il celebre pittore Lawrence Alma-Tadema, testimoniato dai ritratti che i due si scambiarono. La sua carriera, pur promettente, fu costantemente ostacolata dalla tubercolosi, malattia che ne causò la morte prematura.

Le sue opere sono presenti sia in Italia che all’estero, ma è soprattutto nel mercato campano che trovano maggiore apprezzamento. Le sue quotazioni, pur mantenendosi su valori contenuti, rivelano un interesse costante, concentrato in particolare su alcuni soggetti ricorrenti nella sua produzione.

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Generalmente, il bronzo è il medium più comune e ricercato per le sue opere, con i pezzi di grande formato che raggiungono le stime più elevate. Alcuni soggetti celebri del suo repertorio – come Notaio, Venere, Sposi – se di buone dimensioni e con una fusione di qualità, possono essere particolarmente ambiti. In ogni caso, ogni opera sarà valutata singolarmente.

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Biografia di Giovanni Battista Amendola Scultore

Giovanni Battista Amendola nacque a Episcopio di Sarno, in provincia di Salerno, il 19 gennaio 1848. Manifestò sin da giovane una spiccata inclinazione per l’arte, ricevendo le prime lezioni di scultura dal conterraneo Antonio Busciolano. All’età di sedici anni entrò all’Istituto di Belle Arti di Napoli, dove ebbe come maestri Tommaso Solari e Tito Angelini.

Completato il pensionato accademico nella città partenopea, nel 1866 si trasferì a Roma. Qui ottenne i primi riconoscimenti e si affermò come apprezzato ritrattista. Tuttavia, problemi di salute — soffriva di tisi — lo costrinsero a far ritorno nella natia Sarno. Nonostante la malattia, che lentamente lo condusse alla morte, continuò a lavorare e a partecipare attivamente alla vita artistica.

Pur mantenendo il proprio atelier nel piccolo centro campano, ricevette numerose commissioni: realizzò il monumento a Pergolesi per il teatro di Salerno e la statua di Gioacchino Murat per il Palazzo Reale di Napoli. Nel 1877 espose alla Promotrice di Napoli, e nel 1878 e nel 1880 partecipò all’Esposizione Universale di Parigi.

Nel 1881 si recò a Londra, dove strinse una solida amicizia con il pittore Lawrence Alma-Tadema, allora artista di fama internazionale. Tornò poi a Napoli nel tentativo di curarsi — o, per quanto possibile all’epoca, rallentare il decorso della malattia — e vi trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Morì a Napoli nel dicembre 1887, all’età di trentanove anni, consumato dalla tubercolosi.

Giovanni Battista Amendola Opere – Stile e Caratteristiche

L’arte di Giovanni Battista Amendola: eleganza e sentimento nella scultura dell’Ottocento

La scultura di Giovanni Battista Amendola rappresenta uno degli esiti più raffinati dell’Ottocento italiano. Esordisce con il busto del Principe Amedeo, per poi giungere alla celebre scultura del Pergolesi morente, dedicata al musicista scomparso a causa della stessa malattia che segnerà anche la vita dello scultore campano. Con Caino e la sua donna mostra invece una vena marcatamente veristica.

Formatosi nell’ambiente accademico napoletano, Amendola sviluppa in seguito un linguaggio artistico dal carattere realistico, ma al tempo stesso intimo e misurato. La sua è una cifra stilistica elegante, in cui classicismo e naturalismo si fondono armoniosamente, dando vita a una resa formale sempre ricercata e raffinata.

I soggetti delle sue opere rientrano in quello che è stato definito “patetismo malinconico”: figure colte in momenti di introspezione e drammaticità emotiva. Ed è proprio nella capacità di esprimere i sentimenti interiori dei suoi personaggi che Amendola rivela l’intensità più profonda della sua arte. Il sentimento, nelle sue creazioni, è senza dubbio il vero protagonista.

Dotato di una notevole padronanza delle proporzioni e di grande attenzione ai dettagli, si afferma anche come ritrattista di talento. Negli ultimi anni della sua carriera, il suo stile evolve, avvicinandosi all’eleganza formale del liberty: emergono così nudi femminili delicati e motivi decorativi di ispirazione floreale.

Tra i suoi ritratti più noti ricordiamo quello della musicista russa Essipoff, di Alma-Tadema, di Angelina Leonetti e la figura idealizzata di Moderna vestale. Tra i monumenti pubblici realizzati a Napoli, si distinguono la statua di Gioacchino Murat per il Palazzo Reale, quella di Enrico Alvino per la Villa Comunale, le cariatidi a Posillipo – e molte altre opere di rilievo.

Sculture

1. Notaio
2. Il musicista di strada
3. Moderna vestale
4. Lucy
5. Cavalieri rivali
6. Testa
7. Nudo
8. Gioacchino Murat
9. Nudo sdraiato
10. Venere
11. “Sposi”, gruppo di innamorati dal dipinto di Sir Frederic Leighton