Le quotazioni di Giuseppe Aprea, pittore napoletano tardottocentesco, possono essere un riferimento interessante per chi possiede una sua opera. Artista prolifico e versatile, si dedicò a soggetti di figura, paesaggi, scene di genere, composizioni storiche e sacre, mostrando un’ampia varietà tematica. Dipinse prevalentemente a olio, prediligendo le vedute, con uno stile che fonde la lezione verista e naturalista a suggestioni post-impressioniste.

Attualmente, le opere di minore o medio interesse si collocano generalmente in una fascia di mercato compresa tra i €200 e gli €800. I dipinti più significativi – per formato, qualità e piacevolezza del soggetto – possono invece raggiungere valutazioni comprese tra i €1.000 e i €3.000. Il record di vendita per un suo lavoro è di €9.360 , ottenuto nel 1998 dalla tela Al Monte di Pietà (1911), di 200 x 107 cm.

Si ricorda che le quotazioni indicate sono da considerarsi puramente orientative. Per una valutazione personalizzata, è consigliabile consultare i nostri esperti, specializzati nei pittori napoletani attivi tra XIX e XX secolo.

Giuseppe Aprea Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

Il Mercato di Giuseppe Aprea: Pittore Napoletano tra Ottocento e Novecento

Figura di rilievo nel panorama artistico napoletano, Giuseppe Aprea fu un pittore attivo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, sviluppò inizialmente un linguaggio legato al naturalismo, per poi arricchirlo, nel corso di vari soggiorni, con suggestioni più personali di matrice post-impressionista. Tra i diversi generi affrontati, privilegiò il paesaggio.

Partecipò a numerose rassegne nazionali e internazionali, ricevette importanti commissioni per decorazioni murali e fu per molti anni docente presso l’Accademia di Napoli. Nonostante un’attività piuttosto ampia e diversificata, la sua firma è oggi relativamente rara sul mercato.

Il suo collezionismo resta circoscritto soprattutto all’area centro-meridionale, con una particolare attenzione da parte del pubblico partenopeo. Alcune opere, tuttavia, come i rari scorci orientalisti, possono incontrare un interesse più ampio. Le sue quotazioni si mantengono contenute, segno di una certa trascuratezza commerciale e critica nei confronti della sua figura.

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La valutazione sarà curata dai nostri esperti, profondi conoscitori della pittura a Napoli tra XIX e XX secolo. Siamo specializzati nella vita, nelle opere e nel mercato di Giuseppe Aprea, il che ci consente di realizzare stime aggiornate alle quotazioni correnti. Per valutare correttamente la tua opera, esamineremo soggetto, qualità e misure.

Il repertorio di Giuseppe Aprea è molto vario: non verrà dunque esaminato tanto il genere, quanto la piacevolezza e la forza artistica del soggetto. Sono comunque particolarmente apprezzati i soggetti di figura, le impressioni orientali e i riconoscibili paesaggi partenopei. In ogni caso, ogni opera verrà valutata singolarmente.

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Giuseppe Aprea Vendita e Acquisto

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Siamo interessati ad acquistare i lavori più significativi della produzione di Giuseppe Aprea, che riteniamo essere stato una figura di rilievo nella pittura napoletana della prima metà del Novecento. Ricerchiamo soprattutto opere di figura, impressioni orientali o paesaggi napoletani: soggetti piacevoli e di spiccata forza artistica.

Il potenziale acquisto dell’opera in tuo possesso verrà valutato dai nostri esperti, specializzati nelle quotazioni di Giuseppe Aprea. Tale competenza ci consente di condurre trattative in linea con i valori di mercato. Una volta trovato un accordo, ci occuperemo noi di tutti gli aspetti logistici.

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Biografia di Giuseppe Aprea Pittore

Giuseppe Aprea nacque a Napoli il 19 gennaio 1876. Si formò all’Accademia di Belle Arti della città, dove ebbe come maestri Filippo Palizzi e Domenico Morelli. Sin dagli esordi si dedicò con passione alla pittura di figura, al paesaggio e alla decorazione.

A soli ventidue anni debuttò all’Esposizione Internazionale di Torino. Nel 1902 ottenne il Pensionato Artistico Nazionale, che gli consentì di viaggiare in Europa per un lungo periodo di studio e perfezionamento, soggiornando a Parigi e in altre città. Partecipò attivamente alla vita artistica nazionale, esponendo con continuità in numerose rassegne.

Dopo aver preso parte alla Società di Belle Arti di Firenze nel 1902, espose nel 1905 alla Società Amatori e Cultori di Roma, alla Società di Belle Arti di Genova e alla Permanente di Milano. Nel 1906 fu presente alla Nazionale di Milano, rassegna a cui continuò a partecipare anche negli anni successivi. Nel 1910  espose alla IX Biennale di Venezia, dove presentò l’opera Una strada a Siviglia.

Alla Promotrice di Napoli figurò tra gli artisti partecipanti nelle edizioni del 1911, 1914, 1915 e 1916. Ricevette la commissione per la decorazione del teatro Petruzzelli di Bari, realizzata in collaborazione con Raffaele Armenise, e affrescò numerose chiese napoletane.

Negli anni Venti soggiornò a lungo a Tunisi, dove si era trasferito il figlio. Nonostante la distanza, continuò a esporre in Italia: partecipò alla Biennale di Napoli del 1921, alla Fiorentina Primaverile del 1922, all’Esposizione Fiumana Internazionale del 1925 e del 1927, e alla Sindacale di Napoli del 1930, 1932 e 1940.

Durante il Ventennio fascista ritrasse diverse personalità di rilievo, tra cui Benito Mussolini, Vittorio Emanuele III e Ahmad II ibn Ali, Bey di Tunisi. Dal 1908 al 1927 fu titolare della cattedra di disegno e figura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua ultima partecipazione espositiva risalì alla Quadriennale di Roma del 1943.

Morì a Napoli nel dicembre 1946.

Giuseppe Aprea Opere – Stile e Caratteristiche

Pennellate di verità e impressioni di viaggio: i colori di Giuseppe Aprea

Gli insegnamenti di Palizzi e Morelli, ricevuti durante il suo percorso accademico, indirizzarono Giuseppe Aprea verso un disegno solido, di impronta naturalista e verista, applicato tanto ai dipinti di figura quanto ai paesaggi. Il successivo viaggio in Europa arricchì ulteriormente il suo bagaglio artistico: in particolare, il soggiorno parigino lo avvicinò a una pittura dal vero più personale e originale, orientandolo verso le suggestioni del post-impressionismo.

Nel corso della carriera affrontò una straordinaria varietà di generi: dalle scene di genere a quelle storiche e sacre, fino all’affresco e alla decorazione. Non mancano ritratti — anche di personalità celebri del tempo — e suggestioni orientaliste, ispirate ai suoi viaggi in Tunisia negli anni Venti.

Il genere che più amò coltivare fu probabilmente il paesaggio, come dimostrano le numerose vedute — napoletane, spagnole, campane, tunisine — in cui cercò di cogliere, con un linguaggio pacato e poetico, l’anima dei luoghi. Di grande interesse sono anche i taccuini, nei quali annotava studi en plein air preparatori per le sue opere.

La sua tavolozza si distingue per colori accesi, legati alla tradizione del colorismo partenopeo e alla scuola napoletana tardo-ottocentesca. Unisce pennellate leggere a cromie vibranti, creando atmosfere intense ma mai ridondanti.

Quadri

1. Al Monte di Pietà
2. Amore e Psiche
3. La madre cieca
4. La laguna, Venezia
5. Donna in costume
6. Una strada a Siviglia
7. Natura morta con rose e frutta
8. Veduta di Torre del Greco
9. Pianista
10. Figura in giardino