
ORAZIO AMATO QUOTAZIONI
Le quotazioni di Orazio Amato, pittore originario di Anticoli Corrado e attivo a Roma nella prima metà del Novecento, possono rappresentare un dato interessante per chi possiede una sua opera. Si dedicò in particolare alla natura morta e al paesaggio, soprattutto quello anticolano, mostrando un’evoluzione stilistica costante nel corso della carriera. Meno frequente la figura, che tuttavia indagò con sensibilità, ritraendo scene di vita quotidiana nel mondo rurale: proprio questi lavori figurativi sono oggi tra i più apprezzati.
Attualmente, le valutazioni per i suoi dipinti a olio si collocano tra i €400 e i €2.000. Le sue quotazioni restano dunque contenute, poiché è oggi un artista in parte trascurato, ma i capolavori possono raggiungere cifre ben più elevate. Il record di vendita per un’opera di Orazio Amato è di €10.500, realizzato nel 2004 con il dipinto Il pane, di 168 x 149 cm.
Si ricorda che le quotazioni indicate sono puramente orientative. Per una stima personalizzata, è consigliabile rivolgersi ai nostri esperti, specializzati nella pittura romana tra le due guerre.
FASCIA DI PREZZO:€400 - €2.000
VALORE DEI DIPINTI
€400 – €2.000
RECORD DI VENDITA
€10.500
Vaso di fiordalisi
Orazio Amato Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Chi Era Orazio Amato? Protagonista Dimenticato del Primo Novecento Romano
Orazio Amato è stato un pittore italiano attivo nel primo Novecento, tra i protagonisti del panorama artistico romano. Esordì con uno stile secessionista, per poi avvicinarsi al classicismo del “ritorno all’ordine“, con influenze del Realismo Magico e della Scuola Romana. La sua opera testimonia una costante ricerca formale e luministica, in dialogo con le principali correnti artistiche del suo tempo.
Partecipò a numerose esposizioni ufficiali, in particolare nella vivace scena artistica capitolina, tra cui la Biennale, la Mostra Sindacale, la Quadriennale e la Società Amatori e Cultori. Fu anche un espositore assiduo alla Biennale di Venezia. Durante il ventennio fascista ricoprì un ruolo di rilievo, distinguendosi anche come promotore culturale. Tuttavia, dopo la Seconda guerra mondiale, la sua figura cadde in parte nell’oblio.
Ancora oggi, il nome di Orazio Amato rimane relativamente trascurato, e questo si riflette in quotazioni di mercato piuttosto contenute. La sua produzione, di media entità, è rappresentata soprattutto da paesaggi – opere considerate meno significative sia dal punto di vista artistico che commerciale – che compaiono con maggiore frequenza sul mercato.
Il suo seguito è oggi concentrato soprattutto nel collezionismo romano, dove il suo lavoro riceve un parziale riconoscimento, in particolare da parte dei più esperti conoscitori della pittura del ventennio fascista. Si auspica un risveglio dell’interesse critico ed economico nei confronti di Orazio Amato, artista che merita di essere riscoperto.
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La valutazione verrà effettuata dai nostri esperti, specializzati nella pittura del primo Novecento a Roma. Abbiamo una profonda conoscenza di tutto ciò che riguarda Orazio Amato — vita, opere, mercato e quotazioni — che ci consente di realizzare stime coerenti con i prezzi di mercato correnti. Per valutare correttamente la tua opera, prenderemo in esame: qualità, dimensioni, datazione e soggetto.
Nel repertorio di Orazio Amato, composto prevalentemente da paesaggi e nature morte, sono le scene di vita campestre a suscitare maggiore interesse. Sono particolarmente ricercate le opere realizzate tra gli anni ’10, ’20 e ’30, considerati l’apice della sua carriera. Data la sua versatilità stilistica, riscuotono maggior apprezzamento i primi lavori di stampo secessionista e quelli di ritorno all’ordine realizzati in epoca fascista (con suggestioni del Realismo Magico e della Scuola Romana).
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Orazio Amato Vendita e Acquisto
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Siamo interessati ad acquistare i pezzi più significativi della produzione di Orazio Amato. Nonostante oggi sia una firma in parte trascurata, con valutazioni mediamente basse, riteniamo che sia stato un autore interessante per la sua epoca — in particolare nella pittura romana del ventennio fascista. Apprezziamo in modo particolare le sue scene rurali e le nature morte più riuscite.
Il potenziale acquisto della tua opera sarà valutato dal nostro team di specialisti, esperti delle quotazioni di Orazio Amato. Siamo costantemente aggiornati sui prezzi del pittore, così da poter condurre trattative in linea con i valori correnti. Una volta raggiunto l’accordo, ci occuperemo noi di tutti gli aspetti logistici.
Orazio Amato In Vendita
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Vaso di fiori
Biografia di Orazio Amato Pittore
Orazio Amato nacque il 1° maggio 1884 ad Anticoli Corrado, un paesino laziale da sempre legato al mondo dell’arte. Questo borgo, frequentato da numerosi artisti in cerca di ispirazione, rappresentò per il giovane un primo contatto diretto con l’ambiente artistico, accendendo in lui la passione per la pittura.
A vent’anni si trasferì a Roma, dove si laureò in filosofia e frequentò l’Accademia di Belle Arti. Il suo esordio ufficiale sulla scena artistica romana avvenne nel 1910, quando partecipò alla LXXX edizione della Società Amatori e Cultori di Roma. Negli anni successivi vi espose con continuità: nel 1912, 1915, 1917, 1920, 1922, 1923 e 1928.
Insieme al pittore Felice Carena e allo scultore Attilio Selva, fondò una scuola d’arte, contribuendo alla formazione di giovani artisti. Dopo la Prima guerra mondiale intraprese alcuni viaggi in Grecia e in Turchia, esperienze che arricchirono la sua visione pittorica. Al rientro, riprese con nuovo slancio l’attività espositiva.
Partecipò alla I, II e III Biennale romana (1921, 1923, 1924) e, nel 1926, fu presente all’esposizione del gruppo Novecento, promossa da Margherita Sarfatti. Nello stesso anno iniziò a esporre con regolarità alla Biennale di Venezia, dove fu presente fino al 1940. Dal 1929 prese parte stabilmente anche alle Sindacali fasciste di Belle Arti di Roma.
Nel corso della carriera fu presente in numerose altre rassegne, tra cui la mostra Bimbi e Fiori di Roma (1918), Artisti grigio-verdi di Napoli (1920), Arte marinara di Roma (1926 e 1927), Arte coloniale di Roma (1931) e di Napoli (1934).
Durante il ventennio fascista, svolse anche un’intensa attività istituzionale: fu allestitore di importanti manifestazioni artistiche e membro del Parlamento, incarico che mantenne fino alla caduta del regime. In quegli anni si distinse anche come promotore del lavoro di giovani talenti.
Tra le sue ultime apparizioni pubbliche si ricordano le partecipazioni alla Quadriennale di Roma del 1929, 1931 e 1935. Come accadde a molti artisti legati al panorama ufficiale del Fascismo, nel secondo dopoguerra la sua figura venne in parte marginalizzata.
Orazio Amato morì a Roma il 23 ottobre 1952.
Pastorale
Orazio Amato Opere – Stile e Caratteristiche
La Misura del Novecento nella Pittura di Orazio Amato
Di pieno gusto novecentesco: così si può definire la pittura di Orazio Amato, come emerge dallo studio attento della sua opera. Sebbene prediligesse le nature morte, si dedicò anche al paesaggio e alla figura, spesso rappresentata in scene di vita campestre. Il suo stile mostra un’evoluzione significativa nel corso della carriera. Esordì con opere di chiara ispirazione secessionista — evidente in Vaso di fiordalisi e in altri dipinti dello stesso periodo.
In seguito, si orientò verso i paesaggi di Anticoli Corrado, senza tuttavia abbandonare la natura morta. In questa fase, il suo linguaggio pittorico si trasforma, avvicinandosi a quella corrente nota come “ritorno all’ordine“: una tendenza che recupera i canoni del classicismo. In Amato, si traduce con un’attenzione particolare alla luce, reinterpretata alla luce del caravaggismo e del luminismo seicentesco.
Si tratta di uno stile che accomuna molti protagonisti delle mostre del Novecento e, più in generale, gran parte della pittura del ventennio fascista. Il rigore compositivo e l’iconografia dal tono classicheggiante, ispirata ai grandi Maestri del passato, caratterizzano le sue composizioni. Si avvertono inoltre suggestioni del Realismo Magico, soprattutto nella resa quasi fotografica di alcune nature morte, così come influenze della Scuola Romana.
Queste, in parte inevitabili data la centralità di quella corrente nell’ambiente romano dell’epoca, si riflettono in un maggiore plasticismo delle forme e in una tavolozza più cupa. La sua adesione, diretta o indiretta, alle principali espressioni artistiche della prima metà del Novecento testimonia un continuo aggiornamento del suo linguaggio pittorico.
Quadri
- Il pane
- Vaso di primavera
- Il convitto
- Vaso di fiori
- Vaso di margherite gialle
- Vaso di fiordalisi
- Il pasto
- Natura morta
- Le formiche
- Pastorale
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