Arturo Dazzi quotazioni.

Arturo Dazzi (1881 – 1966)

QUOTAZIONI

Le quotazioni di Arturo Dazzi per le sculture vanno da €1000 ad oltre €10.000. Il valore di un’opera dello scultore è influenzato da alcuni fattori tra cui soggetto raffigurato, qualità e dimensioni. La stima per delle sculture particolarmente importanti può anche superare i valori precedenti. Le quotazioni di Arturo Dazzi per i dipinti sono in linea di massima tra €700 e €3000.

N.B: Le stime precedenti sono indicative ed andrebbero approfondite dalla valutazione da parte di un nostro esperto.

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BIOGRAFIA

Arturo Dazzi, uno dei più importanti scultori italiani del Novecento, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano grazie al suo stile unico e alla sua profonda sensibilità. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara e aver vinto la Pensione Artistica Nazionale con la sua opera “Gli Eroi del Mare”, si trasferì a Roma dove divenne un assiduo frequentatore della comunità artistica d’avanguardia.

Partecipando a diverse mostre d’arte, tra cui la X Biennale di Venezia del 1912, espose le sue opere accanto a grandi artisti come Ercole Drei. Le sue opere erano caratterizzate da figure potenti ed espressive, modulate ampiamente e sinteticamente, con maschere severe ed espressive, un approccio che dimostrava la sua passione per lo studio della forma e della figura umana.

Dopo la prima guerra mondiale e il successo del suo lavoro sul fregio dell’Altare della Patria,  ricevette una serie di commissioni pubbliche. Eseguì le decorazioni per il Cinema Corso progettato da Marcello Piacentini nel 1917, il monumento a Ettore Toti al Pincio nel 1918 e i fregi per la Banca d’Italia a Roma nel 1922.

Il suo stile scultoreo evolve verso un approccio più semplificato alle masse plastiche, influenzato da Bourdelle e Meunier. La sua abilità nell’uso delle forme plastiche si vede chiaramente in opere come “Serafina”, una scultura in marmo rosa esposta alla Biennale di Venezia del 1920.

Negli anni ’30, Dazzi sembra prediligere temi realistici, raffiguranti animali, e comincia a dipingere anche con soggetti simili. Alla II Quadriennale di Roma del 1935 espone una sola scultura, “Adolescente”, e un gruppo di dipinti. La sua ultima grande opera fu la Stele di Guglielmo Marconi, un monumento iconico completato nel 1959 e collocato nel quartiere EUR di Roma.

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