Bruno Cassinari Quotazioni.

Bruno Cassinari (1912 - 1992)

QUOTAZIONI

Le quotazioni di Bruno Cassinari per i quadri vanno in linea di massima dai €700 ai €10.000. I dipinti di grandi dimensioni, di buona qualità e raffiguranti i soggetti più ricercati dell’artista possono avere i valori più alti. Il record di vendita di Bruno Cassinari è di €45.000. I disegni a china hanno valori medi compresi tra €100 e €1000. Le sculture hanno quotazioni simili ai quadri ma le loro stime dipendono molto dall’unicità della fusione.

Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione di un nostro esperto.

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BIOGRAFIA

Nasce a Piacenza nel 1912, ha vissuto e lavorato a Milano; pittore. A Piacenza segue la scuola d’arte fino al 1929, quando si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Umanitaria e i corsi serali dell’Accademia di Brera e del Castello; nel ’34 entra all’Accademia di Brera e vi si diploma nel 1938. In questo periodo si situano i primi contatti con «Corrente», fondati sul comune rifiuto degli schemi culturalistici metafisico-novecenteschi: sulla rivista Duilio Morosini (1939) individua i tratti fondamentali del suo colorismo alieno dagli stridori e dalle forzature espressionistiche: «In una sensualità calma e maturata è il calore di questa pittura, l’impronta di un temperamento; all’arabesco denso e animato si legano vitalmente oggetti e figure in una plastica compatta, tenuta ad un alto grado tonale che nelle ultime opere si va sempre più precisando.» 

Maturità espressiva

 Lo stesso Morosini (1940) approfondisce l’analisi nell’anno successivo, sottolineando la libertà cromatica di gusto fauve, armonizzata da «un ordine equilibrato di compensazioni entro le stesse forze del proprio istinto». Nel 1939 partecipa alle due collettive organizzate dalla rivista. Gli anni 1940-43 corrispondono all’acquisizione di una piena maturità espressiva; partecipa alle edizioni del 1941 e del 1942 del Premio Bergamo con opere come Ritratto di Rosetta, Ruscello verde, Pietà, e riceve un premio.

Periodo guerra

Presentando la sua personale alla Bottega di Corrente, Elio Vittorini (1941) enfatizza la centralità del colore nel suo mondo formale: «In Cassinari è l’estremo di ciò: dedizione mistica. E gli viene dal sangue; bisogno di frugare, scavare nel mondo, sudando anche sangue stesso, per strappargli grida di colore.» Nel ’43, in occasione della mostra con Morlotti e Treccani alla galleria della Spiga e Corrente, De Grada sottolinea la distanza tra la sua natura «felice e dotata» e quella «ingrata e difficiles» di Morlotti. Dopo la guerra collabora a «Il ’45» e partecipa al Fronte nuovo delle arti; nei soggiorni in Francia consolidai suoi legami con la cultura europea, innestandoli su una sostanziale fedeltà all’acceso e denso lirismo delle origini.

Bibliografia: gli ANNITRENTA - a cura del Comune di Milano



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