
Giuseppe Migneco (1908 - 1997)
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QUOTAZIONI
Le quotazioni di Giuseppe Migneco per i dipinti ad olio su tela sono in linea di massima dai €1000 ai €20.000. Sono particolarmente ricercati i quadri di grandi dimensioni degli anni ’50. Le quotazioni di Giuseppe Migneco per disegni, bozzetti e tecniche miste su carta vanno dai €200 ai €3500.
Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione gratuita di un nostro esperto.
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BIOGRAFIA
Nasce a Messina nel 1908, vive e lavora a Milano; pittore. Trasferitosi nel 1931 a Milano per iniziare gli studi universitari, nel 1936 conosce Birolli, De Grada, Joppolo e Sassu e inizia la sua attività artistica. Due anni dopo, Sandro Bini (1938) su «Vita Giovanile» lo giudica «la rivelazione» della Sindacale di Milano. Nel 1939 partecipa, presentato da Joppolo e dallo stesso Bini, alle due collettive promosse da «Corrente» con opere già pienamente mature: La fossa dei lebbrosi, Massaie ubriache, Ragazzi sotto il fico.
Nel 1940 espone alla galleria Genova con Cherchi; De Grada (1940) recensendo la mostra su «Corrente», nota che nella «dialettica tra l’orrore del disfacimento e la contemplazione del bello si tenta un equilibrio in un’arte rovente che rispecchia il ribollire dell’anima e individua la «grafia vangoghiana» attraverso la quale si esprime l’«ossessione pittorica» dell’artista. Nel 1941 espone alla bottega di Corrente, presentato da Silva, che definisce il suo cromatismo come «esasperazione e non canto del colore», rilevando che «il suo orrido si richiama come interesse morale allo sviluppo d’un Rouault e d’un Soutine, piuttosto che alla pura maschera espressionista; è un orrido in vero che stigmatizza».
Nel 1940 e nel 1942 partecipa al Premio Bergamo con le opere I pastori dell’isola e Cacciatori di lucertole; nel 1942 espone con la presentazione di Anceschi alla galleria della Spiga e Corrente. Dopo la guerra procede con coerenza e vitalità nel su0 espressionismo, che «articola, con furia inquieta, violente e profonde disperazioni di straordinaria intensità e di diretta forza allusiva» (Anceschi, 1958).