Pippo Oriani Quotazioni.

Pippo Oriani (1909 - 1972)

QUOTAZIONI

Le quotazioni di Pippo Oriani per le opere su carta sono in linea di massima dai €200 ad oltre i €2000. La produzione scultorea dell’artista è quasi sconosciuta e quindi è difficile fare dei range di valutazione. Le quotazioni di Pippo Oriani per le opere su tela vanno dai €500 ad oltre i €5000. Le opere degli anni ’30 che corrispondono con il suo periodo futurista sono quelle maggiormente ricercate e con stime più elevate. Sia nelle carte che nei dipinti la datazione è uno dei criteri che influenza di più il valore delle opere dell’artista.

Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione di un nostro esperto.

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BIOGRAFIA

Nasce a Torino nel 1909; pittore. Dedicatosi inizialmente agli studi di architettura presto li interrompe per dedicarsi in modo esclusivo alla  pittura. Nel 1927 entra in rapporto con Fillia e in seguito con Rosso, Diulgheroff, Alimandi e Costa. Frequenta il Caffè nazionale di Torino, dove incontra e discute sia con gli artisti futuristi che con i sei. Nel 1929 partecipa all’Exposition des peintres futuristes italiens a Parigi e a Trentatré futuristi, nel 1930 alla Mostra futurista architetto Sant’Elia e 23 pittori futuristi, nel 1931 alla Mostra futurista di aeropittura e di scenografia, allestita nella galleria Pesaro di Milano, e nel 1932 a quella dedicata a Enrico Prampolini et les aeropeintres italiens, alla galerie de la Renaissance di Parigi.

 Partecipa alle Biennali di Venezia dal 1930 al 1938, alla Triennale di Milano del 1933 e alla Quadriennale romana del 1935.  Nel 1933 espone a Cercle et Carré, a Parigi, dove è presente ancora nel 1935 in Les futuristes italiens alla galerie Barnheim Jeune. Nel 1939 espone con Rossoe Costa alla galleria Gian Ferrari a Milano e, con Rosso, a palazzo Lascaris a Torino. Tra il 1930 ed il 1931, realizza a Parigi, con gli scrittori Cordero e Martina, il film Vitesse, proiettato in diverse capitali europee. 

Negli anni Trenta collabora con articoli a diversi periodici, in particolare a «La Città Futurista», «La Città Nuova», «Stile Futurista», e si dedica attivamente all’arredamento e alla plastica murale, in stretto rapporto con il gruppo fu- turista torinese (soprattutto Fillia, Rosso e Diulgheroff) e con alcuni architetti razionalisti. Dopo la seconda guerra mondiale, negli anni Cinquanta e Sessanta, la sua attività di pittore si fa particolarmente intensa.

Bibliografia: Annitrenta - a cura del Comune di Milano

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