Il vasto corpus artistico di Giovanni Battista Ciolina è prevalentemente composto da opere pittoriche, un caleidoscopio di creazioni che evidenziano la sua maestria nel campo del divisionismo. Caratterizzate da un sofisticato utilizzo della tecnica divisionista, le sue opere si distinguono per la scomposizione mirata del colore in linee distinte, abbracciando prevalentemente temi paesaggistici e soggetti montanari.

Esplorare il mercato delle opere di Ciolina richiede una comprensione accurata delle fasi evolutive del suo stile. La sua produzione si suddivide in tre categorie principali: le prime opere divisioniste, le opere divisioniste del secondo periodo e le opere non divisioniste. Generalmente, le prime opere divisioniste sono quelle che raggiungono i prezzi più elevati, seguite dalle opere divisioniste del secondo periodo e infine dalle opere non divisioniste.

In termini di valutazioni di mercato, le quotazioni per i dipinti di Giovanni Battista Ciolina variano da €1.000 a oltre €5.000, evidenziando la diversità e la ricchezza della sua produzione artistica. Il record personale di vendita dell’artista, registrato nel 2022, si attesta a circa €12.500. Questo risultato eccezionale è stato ottenuto per uno straordinario dipinto divisionista di dimensioni 109 x 130 cm, caratterizzato da una marcata matericità e una vibrante ricchezza cromatica.

Tuttavia, è importante sottolineare che questi valori sono puramente orientativi e che una valutazione più accurata e dettagliata può essere ottenuta attraverso il coinvolgimento di uno dei nostri esperti specializzati nel divisionismo e nella figura di Giovanni Battista Ciolina. L’approfondimento tramite la valutazione gratuita di un esperto consentirà di esplorare ulteriormente le sfumature e le peculiarità di ogni opera, contribuendo a delineare un quadro più completo del suo valore artistico e commerciale.

Giovanni Battista Ciolina Studio dei Valori di Mercato

Giovanni Battista Ciolina, pittore di rilievo all’interno della corrente divisionista, emerge come una figura significativa nella seconda generazione dei divisionisti. Benché possa essere considerato un “pittore minore” all’interno di questa corrente, la sua influenza e il suo contributo artistico non possono essere sottovalutati. Le sue opere sono intrise di una maestria distintiva nel divisionismo, un’approccio artistico che scomprime il colore in linee distinte, dando vita a composizioni spesso incentrate su temi paesaggistici e soggetti montanari.

Una riflessione sulla sua posizione nel mercato artistico rivela un quadro più sfaccettato. Giovanni Battista Ciolina, sebbene non goda della stessa notorietà di alcuni suoi contemporanei divisionisti, occupa comunque uno spazio significativo nella narrazione artistica dell’epoca. Tuttavia, si nota che le sue opere spesso rimangono invendute, indicando una domanda meno vigorosa rispetto ad altri esponenti della corrente.

Analizzando il panorama dei valori di mercato, emerge una stabilità nei prezzi negli ultimi anni, in parte attribuibile all’incessante apprezzamento verso il divisionismo in generale. Tuttavia, il pittore sembra sperimentare una domanda relativamente più contenuta, possibilmente a causa di una percezione che il suo stile divisionista potrebbe essere meno apprezzato rispetto a quello di alcuni dei suoi colleghi.

Un aspetto interessante da notare è la distinzione tra le fasi evolutive della sua produzione artistica. Le prime opere divisioniste, particolarmente rare, emergono come ambiti oggetti di ricerca per i collezionisti, suscitando interesse e attenzione. Le opere divisioniste del secondo periodo e quelle non divisioniste, invece, sembrano attrarre meno fascino e registrano valori di mercato inferiori.

In definitiva, la posizione di Giovanni Battista Ciolina nel contesto del divisionismo si dipana tra l’apprezzamento artistico e la sfida nel mercato. Pur essendo un pittore meno ricercato rispetto ad alcuni dei suoi contemporanei, la sua firma e il suo contributo alla corrente divisionista meritano un’esplorazione più approfondita e un’apprezzamento che va al di là delle dinamiche di mercato.

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Biografia di Giovanni Battista Ciolina Pittore

Giovanni Battista Ciolina, figura di spicco nell’arte italiana della fine del XIX e inizio del XX secolo, svela la propria essenza creativa attraverso un viaggio affascinante che si snoda tra le valli pittoresche di Toceno in Val Vigezzo, nella provincia di Novara, dov’è nato nel 1870. Il suo percorso artistico è intessuto di esperienze formative presso la scuola Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, sotto la guida illuminata di Enrico Cavalli, un maestro che ha sedimentato il suo apprendistato all’Accademia di Lione, sotto l’influenza di Guichard, a sua volta legato all’estro di Delacroix.

La scuola di Cavalli si rivela un fertile terreno di stimoli e aperture culturali per gli allievi, tra cui spicca anche Carlo Fornara. Cavalli, con il suo background accademico a Lione e i contatti con artisti di rilievo come Ravier e Monticelli, inculca nei suoi discepoli una visione emozionale della natura, aprendo la strada a nuove esperienze artistiche. Attratto dalle sperimentazioni milanesi emerse alla Prima Triennale di Brera, decide di approfondire l’uso del colore puro, unendolo alle esigenze espressive dell’en plein air.

Nel 1896, Giovanni Battista Ciolina intraprende un viaggio a Lione insieme a Fornara, spinti non solo dalla passione artistica, ma anche dalla necessità di guadagno, eseguendo ritratti e copie di opere antiche e moderne. Tuttavia, la loro attenzione si rivolge anche alle innovazioni dei pittori locali, influenzando il cambiamento di prospettiva del pittore piemontese al suo ritorno in Italia. La sua evoluzione artistica si manifesta in un approccio al colore più sfumato e spezzato, unendo le influenze di Giovanni Segantini.

Il 1897 segna un momento cruciale con la presentazione del “Filo Spezzato” a Brera, opera che catalizza l’attenzione dei divisionisti dell’epoca. Le esposizioni successive a Torino, Milano e Bruxelles, fino al 1910, testimoniano l’abilità di Ciolina nell’utilizzo attento e moderato del Divisionismo. Il 1907 lo vede partecipare alla Biennale di Venezia con opere intrise di atmosfere come “Preludio di Primavera,” “Tramonti” e “Tempo Autunnale,” custodite nella Galleria Comunale d’Arte Moderna Giannoni di Novara.

Fino allo scoppio della prima guerra mondiale, Ciolina mantiene uno studio a Milano, ma successivamente decide di ritirarsi in modo stabile nella sua amata Val Vigezzo. Qui, tra paesaggi incantevoli e costumi locali, si trasforma in un autentico interprete, catturando la luminosità del cielo e la bellezza della natura in opere come “Il Ritorno dall’Alpe.”

Le successive fasi della sua carriera lo vedono sperimentare con varie tecniche, dall’uso dell’impasto alla divisione del colore, dimostrando la sua versatilità espressiva. Il suo contributo al panorama artistico italiano del XX secolo si manifesta in una capacità straordinaria di adattarsi e evolversi, rendendolo un protagonista indiscusso.

Il percorso di Giovanni Battista Ciolina giunge al termine nel 1955, quando l’artista si spegne a Toceno.

Giovanni Battista Ciolina Opere – Stile e Caratteristiche

Giovanni Battista Ciolina, maestro della pittura divisionista, ci conduce attraverso un viaggio intriso di evoluzioni stilistiche e sperimentazioni che conferiscono alla sua opera una profonda complessità e raffinatezza.

I primi passi artistici sono caratterizzati da un approfondimento audace dell’uso del colore puro, intrecciato con la necessità espressiva di catturare appieno la vitalità dell’en plein air. Il suo percorso artistico si arricchisce ulteriormente durante un soggiorno a Lione, in cui la motivazione economica lo spinge a dedicarsi alla creazione di ritratti e copie di opere antiche e moderne. Questa fase di apprendimento e lavoro intensivo segna l’inizio di una crescita artistica e di un affinamento delle sue tecniche.

Al suo ritorno in Italia, Giovanni Battista Ciolina abbraccia un nuovo linguaggio pittorico, orientandosi verso un uso del colore diviso. Ispirandosi vagamente al maestro Segantini, maestoso protagonista della pittura divisionista, crea il “filo spezzato,” una tecnica che, esposta con successo a Brera nel 1897, suscita l’interesse e l’ammirazione degli altri artisti divisionisti dell’epoca. Fino al 1910, le sue opere sono caratterizzate da un attento e moderato utilizzo del Divisionismo, testimoniando la sua abilità nel manipolare la luce e il colore per creare effetti visivi sorprendenti.

Il periodo che segue è segnato dalla permanenza di Giovanni Battista Ciolina a Milano fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Successivamente, l’artista decide di ritirarsi stabilmente nella suggestiva Val Vigezzo, un luogo che diventa per lui fonte di ispirazione inesauribile. Qui, si trasforma in un autentico interprete dei paesaggi e dei costumi locali, dando vita a opere straordinarie come “Il Ritorno dall’Alpe.” In questa composizione, la sua maestria nel Divisionismo si manifesta con una sapiente scelta cromatica, sottolineando la luminosità del cielo e rendendo omaggio alla bellezza naturale circostante.

Nei successivi capitoli della sua carriera, continua a esplorare nuove frontiere espressive. A seconda delle necessità del suo messaggio artistico, sperimenta con tecniche come l’impasto e la divisione del colore, dimostrando una versatilità che contribuisce a rendere la sua opera ancora più intrigante e innovativa.

In ogni sfumatura della sua pittura, Giovanni Battista Ciolina riesce a trasmettere emozioni profonde e ad aprire finestre su mondi cromatici ricchi di sfaccettature. La sua opera, intrisa di evoluzioni stilistiche e influenze, continua a catturare l’immaginazione degli appassionati d’arte, sottolineando l’importanza del pittore piemontese nel panorama artistico della sua epoca e oltre.

Di seguito alcuni suoi dipinti più noti:

1. La lavandaia (1897/99)
2. Ritorno dall’Alpe (1920)
3. Mucche al pascolo (1922)
4. Passaggio del treno a Toceno (1928)
5. Il ritorno, Druogno (Val Vigezzo) (1923)
6. Giardino in fiore
7. Asilo di Toceno
8. Villa Argentina-Caraveggia-Domodossola