
PIERETTO BIANCO QUOTAZIONI
Le quotazioni di Pieretto Bianco, pittore triestino attivo a Venezia nei primi decenni del Novecento, possono essere un dato interessante per i possessori di un suo quadro. La sua produzione è composta principalmente da dipinti a olio, soprattutto paesaggi veneziani, chioggiotti o buranesi, ma trattò anche la natura morta e la figura (ritratti, scene di vita, ecc.).
Prezzi Correnti delle Sue Opere
Oggi, le valutazioni per i quadri di Pieretto Bianco oscillano mediamente tra i €700 e i €5.000, in relazione a soggetto, qualità, misure e suggestività. Dipinti significativi e di particolare importanza, che raramente passano sul mercato, hanno generalmente valutazioni tra i €3.500 e i €9.000. Le quotazioni più alte sono raggiunte dalle sue scene di vita, animate da diversi personaggi e armoniosamente colorate – tipologia che appartiene al suo primo periodo.
Il record di vendita per un’opera di Pieretto Bianco è attualmente di €30.036, raggiunto nel 2008 dal suo quadro Burano, Venezia (1911), di 113 × 115 cm. Un grande formato che incarna appieno le qualità distintive dell’artista: una veduta luminosa dell’isola di Burano, baciata dal sole, animata da figure popolari lungo la strada che costeggia un canale con barche ormeggiate.
Si ricorda che le quotazioni fornite sono puramente orientative. Per una stima specifica, è consigliabile consultare i nostri esperti, specializzati nei pittori dell’Italia nord-orientale tra XIX e XX secolo.
FASCIA DI PREZZO:€700 - €9.000
VALORE DEI QUADRI
€700 – €5.000
VALORE DEI DIPINTI PIÙ SIGNIFICATIVI
€3.500 – €9.000
RECORD DI VENDITA
€30.036
Burano, Venezia (1911)
Pieretto Bianco Quotazioni, Prezzi e Valore Opere
Analisi del Mercato di Pieretto Bianco: Il Fascino di un Pittore da Riscoprire
Pieretto Bianco, pseudonimo di Pietro Bianco Bortoluzzi, fu un importante pittore italiano, originario di Trieste ma attivo soprattutto a Venezia. Operò tra la fine dell’Ottocento e la prima parte del Novecento, distinguendosi per una pittura post-impressionista dai toni decorativi e simbolici. Autodidatta, si dedicò con sensibilità a paesaggi lagunari, scene di vita quotidiana, ritratti e nature morte, ponendo sempre grande attenzione all’armonia cromatica.
Si formò a Venezia, sia frequentando l’Accademia, sia attraverso una ricerca personale e autonoma. Partecipò a numerose Biennali e Quadriennali, prendendo parte anche alla I Esposizione della Secessione romana (1913), esperienza che lo avvicinò alla sensibilità mitteleuropea. Lavorò inoltre come scenografo a New York e insegnò in prestigiose accademie italiane.
Artista poliedrico ed eclettico, oggi è apprezzato soprattutto nel collezionismo veneto. Pur essendo una figura interessante nel panorama artistico del suo tempo, il suo nome è oggi solo moderatamente noto, soprattutto nelle aree in cui operò con continuità.
I suoi dipinti sono rari sul mercato, in particolare quelli di maggior rilievo. Le opere minori o di media importanza non raggiungono quotazioni elevate, mentre la scarsa reperibilità dei capolavori rende difficile tracciare un quadro preciso del suo valore attuale.
Le sue quotazioni rimangono oggi inferiori rispetto al valore artistico che gli sarebbe dovuto, ma meritano attenzione i dipinti di alto livello qualitativo.
Vaso di fiori (1924)
Pieretto Bianco Valutazione Gratuita e Rapida
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La valutazione verrà realizzata dal nostro team, che vanta una profonda competenza nei pittori attivi a Venezia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Siamo specializzati in Pieretto Bianco, nella sua vita, opere, mercato e quotazioni. Tale competenza ci permette di realizzare delle stime in linea con i valori di mercato.
Di ogni opera che ci verrà sottoposta esamineremo: soggetto, qualità, dimensioni e periodo. Raggiungono le valutazioni migliori le scene di vita quotidiana, specialmente se animate da più figure, ma sono apprezzati anche gli scorci lagunari. Nella determinazione della qualità, esamineremo attentamente la perizia tecnica, la suggestività dell’iconografia e, specialmente, l’armonia cromatica della composizione — fondamentale nell’espressione artistica di Pieretto Bianco.
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Siamo interessati all’acquisto di opere di Pieretto Bianco, in particolare dei dipinti più significativi della sua produzione. Riteniamo che sia stato un nome di rilievo nella pittura veneziana tra XIX e XX secolo, riconoscibile per la sua inconfondibile ricerca sull’armonia cromatica. Cerchiamo soprattutto le sue vivaci scene di vita del primo periodo, ma anche le impressioni lagunari e le nature morte floreali in stile déco.
La tua opera verrà esaminata dai nostri esperti, specializzati nelle quotazioni di Pieretto Bianco. Grazie alla nostra costante attenzione all’andamento del suo mercato, possiamo offrire trattative e proposte d’acquisto sempre aggiornate e trasparenti. Una volta trovato l’accordo, ci occuperemo noi degli aspetti logistici.
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Vaso di fiori (1924)
Biografia di Pieretto Bianco Pittore
Pietro Bianco Bortoluzzi (1875 – 1937)
Pietro Bianco Bortoluzzi nacque il 28 agosto 1875 a Trieste. A partire dal 1898 adottò stabilmente lo pseudonimo con cui divenne noto: Pieretto Bianco. Figlio di Ferdinando e di Francesca Podgornik, sviluppò sin da giovane una profonda passione per la pittura. Si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove poté coltivare e perfezionare il suo talento.
Nel frattempo, partecipò a numerose sessioni di pittura a Burano, in compagnia di Italico Brass e del celebre Umberto Veruda. Fu in questo contesto che iniziò una lunga e fortunata carriera espositiva a livello nazionale.
Il suo debutto risalì al 1894, all’Esposizione Nazionale di Milano, manifestazione a cui prese parte anche nelle edizioni del 1900 e del 1906. Nel 1896 espose per la prima volta alla Promotrice di Torino, dove fu presente in altre sei edizioni. L’anno successivo, nel 1897, venne invitato a partecipare alla II Biennale di Venezia, evento a cui prese parte regolarmente fino al 1924.
Nel corso degli anni, espose anche alla Quadriennale di Torino (1902 e 1908), e in varie edizioni della Società Amatori e Cultori di Roma (1906, 1908 e 1910). Nella capitale, Pieretto Bianco partecipò inoltre alla I Esposizione della Secessione, mostra rivoluzionaria per il panorama artistico italiano, in quanto si oppose all’arte accademica tradizionale e abbracciò le nuove correnti mitteleuropee, più moderne e decorative.
Nel 1914 partecipò con successo all’esposizione annuale di San Francisco, dopo la quale decise di trasferirsi a New York, dove rimase fino al 1920. In quegli anni si dedicò con impegno all’attività di scenografo, ottenendo buoni riscontri professionali.
Rientrato in Italia, assunse incarichi didattici prima all’Istituto di Belle Arti di Parma, poi all’Accademia di Roma. Nel frattempo riprese anche l’attività espositiva, partecipando alla Quadriennale di Torino (1923 e 1927), alla Società di Belle Arti di Genova (1923), alla Mostra d’Arte Marina di Roma (1926, 1927 e 1929), alla Sindacale di Roma (1929 e 1932), alla Società Amatori e Cultori (1923, 1927 e 1930), e alla Quadriennale di Roma (1931 e 1935).
Sempre nel 1935 partecipò alla mostra celebrativa per il quarantesimo anniversario della Biennale di Venezia. Morì nel pieno della sua carriera, a Bologna, nel marzo del 1937.
Venezia (1925)
Pieretto Bianco Opere – Stile e Caratteristiche
La Ricerca del Colore: Un Viaggio nell’Armonia Pittorica di Pieretto Bianco
L’espressione artistica di Pieretto Bianco si fonda indubbiamente su una profonda attenzione alla ricerca cromatica, orientata verso una composizione che mira a un insieme armonico e vibrante. Nonostante una breve parentesi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, frequentata solo per pochi mesi, la sua formazione avviene prevalentemente da autodidatta.
Muove i primi passi nel campo della paesaggistica, esercitandosi nella rappresentazione di scene di vita e scorci lagunari tra Venezia, Chioggia, Burano e le località circostanti. Approda così a una pittura che si può definire post-impressionista, dai marcati accenti pittoreschi, che guarda ai grandi interpreti del paesaggio veneziano tardo-ottocentesco, come Beppe Ciardi e Pietro Fragiacomo.
Successivamente si dedica anche alla figura umana e alla natura morta, manifestando un eclettismo stilistico e un gusto decorativo che, talvolta, si arricchisce di venature simboliche e allegoriche. La sua sensibilità si apre anche agli esiti della cultura mitteleuropea, complice l’origine austro-ungarica, che si riflette nella partecipazione alla I Secessione romana del 1913. In questo contesto realizza diversi pannelli decorativi, mosaici e affreschi, in cui emerge con evidenza la sua vena più scenografica e appariscente.
Nel corso dell’intera carriera rimane costante la tensione verso l’armonia compositiva, perseguita attraverso un attento accordo di cromie. La sua tavolozza predilige tonalità fresche e accese, rivelando una continua ricerca sul rapporto tra luce e colore.
Quadri
- Chioggia (1901)
- Barche (1902)
- Scorcio lagunare (1903)
- Cucitrici (1905)
- Nei paesi del mare (1905)
- Giornata di sole a Venezia (1907)
- Città di pescatori (1910)
- Burano, Venezia (1911)
- La moderna Babilonia (1919)
- Natura morta (1924)
- Venezia (1925)
- Vicolo a Tunisi (1932)
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