Le quotazioni di Giovanni Renica, allievo del Migliara e vedutista lombardo della prima metà dell’Ottocento, possono rappresentare un interessante punto di riferimento per chi possiede un suo quadro. Dipinse principalmente a olio, specializzandosi in vedute naturalistiche e urbane caratterizzate da un rigore prospettico, tonalità limpide e atmosfere romantiche. Tra i soggetti più frequenti si trovano le vedute alpestri, i laghi, i paesaggi lombardi e quelli di ispirazione orientale.

Oggi le opere di Giovanni Renica sono difficili da reperire sul mercato; le quotazioni degli oli si aggirano generalmente tra i €1.000 e i €6.000, con punte più elevate per le migliori vedute di panorami riconoscibili, in particolare quelle orientaliste. Il record di vendita per una sua opera è di €19.187, raggiunto nel 1999 con il quadro Acre al tramonto (76 x 100 cm), un suggestivo paesaggio esotico che ritrae un tramonto rosso fuoco su una città costiera israeliana.

Si ricorda che le quotazioni fornite hanno carattere puramente orientativo. Per una valutazione personalizzata, consigliamo di rivolgersi ai nostri esperti, specializzati nei maggiori vedutisti lombardi dell’Ottocento.

Giovanni Renica Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

Il Mercato di Giovanni Renica: Un Importante Vedutista dell’Ottocento Lombardo 

Giovanni Renica è stato un pittore italiano dell’Ottocento, tra i protagonisti del vedutismo in Lombardia. Allievo alla scuola del Migliara ed estimatore di Canella, seppe coniugare il rigore prospettico con atmosfere intrise di sensibilità romantica. Lo studio dal vero, elemento ricorrente nella sua produzione, emerge chiaramente dal viaggio in Oriente (1839-1840), durante il quale immortalò numerosi panorami esotici, cogliendo scene di grande suggestione.

Considerato uno dei nomi di spicco nel panorama artistico bresciano dell’epoca, oggi Renica è particolarmente apprezzato nel collezionismo lombardo, dove le sue opere trovano un mercato preferenziale. L’interesse per i suoi paesaggi, tuttavia, è spesso legato anche ai luoghi rappresentati, in grado di suscitare un coinvolgimento locale.

Nonostante ciò, le sue opere si presentano raramente sul mercato, rendendo piuttosto difficile imbattersi in una sua veduta. Le quotazioni si mantengono stabili, su valori moderati ma solidi. In alcuni casi, dipinti di particolare pregio possono suscitare un interesse superiore alle aspettative.

A nostro avviso, Giovanni Renica è da annoverare tra le figure più significative della pittura di paesaggio e delle vedute nell’Ottocento lombardo.

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Per valutare correttamente una sua opera, esamineremo: qualità, soggetto e dimensioni. Solitamente, le vedute di Giovanni Renica attirano l’interesse locale a seconda del panorama ritratto. Quelle orientaliste possono suscitare un notevole riscontro sul mercato, specialmente se caratterizzate da atmosfere suggestive. Ampie vedute di luoghi riconoscibili, specialmente se animate, sono generalmente più ambite rispetto a paesaggi naturali e anonimi.

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Biografia di Giovanni Renica Pittore

Giovanni Renica nacque il 31 marzo 1808 a Montirone, un piccolo comune lombardo in provincia di Brescia. Figlio di Giacomo e Rosa Negroni, compì i primi studi nella vicina Brescia, dove fu avviato al disegno dall’architetto Rodolfo Vantini. Nel 1828 si trasferì a Milano per frequentare la scuola di Giovanni Migliara.

Tra i suoi compagni di corso figurano Federico Moja, Angelo Inganni e Pompeo Calvi. Esordì alle rassegne annuali dell’Ateneo di Brescia, alle quali partecipò regolarmente nel corso degli anni. Tra il settembre 1839 e il marzo 1840 intraprese un viaggio nel Vicino Oriente, in compagnia del conte Federico Borromeo, visitando Atene, l’Egitto, la Palestina, il Libano, Costantinopoli e Malta.

Al suo ritorno si stabilì a Milano, dove si dedicò anche all’insegnamento privato presso le famiglie più agiate della città. Fu una presenza costante alle esposizioni milanesi e bresciane, ma verso la metà del secolo fu costretto a trasferirsi in Svizzera, dove strinse un legame con il paesaggista Alexandre Calame. Dal 1879, la progressiva perdita della vista lo convinse a ritirarsi definitivamente a Brescia.

Morì nella sua città natale nell’agosto del 1884.

Giovanni Renica Opere – Stile e Caratteristiche

Il Mondo Dipinto di Giovanni Renica – Vedute tra Romanticismo e Luce Naturale

Formatosi sotto la guida del Migliara, Giovanni Renica si avvicinò inizialmente ai temi cari al suo maestro, sviluppando ben presto una pittura luminosa e limpida, incentrata sul paesaggio e sulla veduta. Elaborò una rigorosa costruzione prospettica, arricchita da suggestioni atmosferiche di gusto romantico, affini ai modi di Giuseppe Canella, come attimi crepuscolari rosei o dorati.

La sua produzione spazia dalla veduta urbana a quella naturale, spesso eseguite con studi en plein air. I suoi primi esempi di pittura naturalista dal vero risalgono ai soggiorni orientali, dai quali riportò un gran numero di bozzetti, sintetici e immediati.

Renica curò con particolare attenzione la resa prospettica, che accompagnò a colori vivaci e trasparenti, capaci di conferire profondità e vitalità ai suoi panorami. Con una precisione quasi miniaturistica — evidente nei piccoli personaggi e nei dettagli architettonici — riservò grande cura anche alla luce, cercando di catturare atmosfere suggestive e poetiche.

Tra i soggetti più ricorrenti figurano le vedute alpestri, i laghi e i paesaggi della sua terra d’origine. Non mancano però scorci urbani — tra cui quelli di Roma e Napoli — e numerose scene di ambientazione orientalista.

Quadri

1. Ponticello sul torrente
2. Conversazione in villa
3. Paesaggio notturno
4. Paesaggio marino con viandanti e barche
5. Verso il Lago d’Iseo
6. Panorama di Viggiù
7. Il Tempio di Ramses III a Medinet Habu
8. Antico monastero di Sant’Agostino, Bergamo
9. Veduta di Castel Sant’Angelo
10. Mercato sul Bosforo
11. Tramonto sul Nilo
12. Alle sorgenti dell’Adda
13. Istanbul, Moschea Kilic Ali Pasha, Tophane
14. Acre al tramonto
15. Paesaggio alpestre