Le quotazioni di Alberto Martini, noto pittore e illustratore della prima metà del Novecento, sono un’informazione preziosa per i possessori di una sua opera. Il suo repertorio include dipinti, disegni e illustrazioni, contraddistinti da uno stile onirico e inquietante, ricco di simbolismi e fantasie visionarie. Adottò diverse tecniche, tra cui tempere, pastelli, inchiostri e oli per i pezzi unici, mentre preferì le litografie per la produzione grafica.

Prezzi Correnti delle Sue Opere

Le litografie dell’artista di Oderzo hanno una stima in media compresa tra i €300 e i €600, in base alla rarità e al soggetto. Le opere uniche, sia su carta che su tela, presentano quotazioni che generalmente si attestano tra i €1.000 e i €10.000. In questi casi, la tecnica adottata incide meno sul prezzo rispetto alla suggestività e alla ricchezza di simbolismi, elementi che influiscono maggiormente sulla valutazione.

Il record di vendita per un’opera di Alberto Martini è stato stabilito nel 2023 con il quadro André Breton (1929), venduto per €35.655. Si tratta di un olio su tela di piccole dimensioni (37 x 29 cm), ma di grande fascino, grazie alla sua enigmatica attrattività, tipica dello stile martiniano.

Si ricorda che le quotazioni fornite sono puramente indicative. Per ottenere una stima precisa del valore del tuo quadro di Alberto Martini, ti invitiamo a richiedere una valutazione specifica ai nostri esperti, specializzati nei pittori simbolisti italiani.

Alberto Martini Quotazioni, Prezzi e Valore Opere

Arte Visionaria e Pioneristica: Le Quotazioni in Crescita e La Riscoperta del Pioniere del Surrealismo Alberto Martini

Precursore del Surrealismo, Alberto Martini è stato un importante artista italiano della prima metà del XX secolo. La sua fantasia visionaria e onirica lo portò a esplorare temi successivamente sviluppati dal celebre movimento parigino. Pittore simbolista e interprete di un’arte fantastica ed enigmatica, divenne celebre per le sue numerose illustrazioni di opere letterarie.

Il mercato di Alberto Martini è di nicchia, apprezzato soprattutto da un ristretto pubblico straniero. Sebbene il suo nome sia presente sul mercato con un corpus significativo di opere – tra disegni, pastelli, litografie e oli – i quadri più importanti dell’autore veneto risultano praticamente introvabili. Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito a una rivalutazione critica e collezionistica del suo lavoro.

Le quotazioni di Alberto Martini stanno finalmente registrando un meritato aumento, anche se i valori rimangono ancora inferiori rispetto all’importanza dell’artista. In particolare, suscitano maggiore interesse le opere su tela o carta, ricche di simbolismi ed enigmi, ambientate in universi onirici e misteriosi.

Alberto Martini si colloca, senza dubbio, tra gli artisti più significativi a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La sua capacità di anticipare temi e linguaggi del Surrealismo lo rende una figura di caratura mondiale, ancora oggi troppo sottovalutata.

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Per valutare un’opera di Alberto Martini, è fondamentale considerare diversi fattori, tra cui medium, soggetto, dimensioni e suggestività. Sebbene le illustrazioni grafiche siano apprezzate, raggiungono generalmente prezzi inferiori rispetto ai pezzi unici. Le opere su tela o carta particolarmente elaborate sono molto ricercate, con una maggiore attenzione rivolta alla ricchezza dei simbolismi, alla misteriosità e alla forza attrattiva che suscitano nello spettatore.

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Da anni siamo alla ricerca di opere significative di Alberto Martini, considerandolo uno degli artisti di maggior interesse per la nostra galleria. È stato un protagonista del panorama artistico internazionale di inizio Novecento, sviluppando uno stile unico, ricco di simbolismi e precursore del Surrealismo. Per noi, è un artista di grande rilevanza, un nome da valorizzare e promuovere.

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Biografia di Alberto Martini Pittore

Alberto Martini nacque il 24 novembre 1876 a Oderzo, un piccolo comune veneto in provincia di Treviso. Crebbe in un’agiata famiglia locale, figlio di Giorgio e Maria dei conti Spineda de’ Cattaneis. Apprese l’arte dal padre pittore, che lo formò e gli insegnò le basi della disciplina. Successivamente, la famiglia si trasferì a Treviso, dove continuò a perfezionarsi artisticamente come autodidatta.

Già dal 1895 Martini iniziò un’intensa attività grafica come illustratore, un aspetto fondamentale della sua produzione artistica. A ventun anni esordì ufficialmente nel panorama artistico, esponendo alla II Biennale di Venezia del 1897. Questa rassegna, destinata a diventare la più rilevante del panorama artistico nazionale, lo vide partecipare a ben sedici edizioni, con l’ultima presenza nel 1936.

Un breve soggiorno a Monaco di Baviera si rivelò cruciale per il suo apprendimento del linguaggio simbolista e delle suggestioni mitteleuropee. Tornato in Italia, Martini studiò e si avvicinò a vari artisti che condivisero questa dimensione artistica, tra cui Marius Pictor, Gaetano Previati, Giulio Aristide Sartorio, Duilio Cambellotti e altri.

Durante i suoi soggiorni a Parigi e Londra, emerse chiaramente come il suo repertorio non si limitasse alla pittura, ma si concentrasse prevalentemente su illustrazioni e disegni. Dopo aver partecipato alla Società di Belle Arti nel 1909 e nel 1910, espose nel 1916 alla IV Mostra della Secessione romana.

Durante la Grande Guerra si arruolò, rivelando il suo spirito nomade: visse in diverse città, tra cui Venezia, Milano, Londra e Parigi, senza mai risiedervi a lungo. In questo periodo si legò alla celebre critica d’arte Margherita Sarfatti, ma la sua esclusione dal movimento milanese Novecento, curato dalla stessa Sarfatti, lo segnò profondamente. Deciso a voltare pagina, Martini si trasferì a Parigi, dove strinse legami con i rivoluzionari surrealisti.

Nel 1930 partecipò alla mostra “Anima nell’Arte” a Roma, nonostante risiedesse nella capitale francese. Verso la metà degli anni Trenta si stabilì nuovamente a Milano. Qui espose alla Triennale di Milano del 1934 e alla Sindacale fascista del 1936, pur mantenendo un certo distacco dall’ambiente culturale milanese.

Chiuse il suo percorso artistico partecipando ancora una volta alla Biennale di Venezia, esponendo nel 1952 alla XXVI edizione. Alberto Martini morì a Milano nell’ottobre del 1954.

Alberto Martini Opere – Stile e Caratteristiche

Visioni Gotiche, Simbolismi e Inquieto: L’Arte Pionieristica del Surrealismo di Alberto Martini

Un’arte colta, ricca di simbolismi e fantasie, quella di Alberto Martini è stata pionieristica del movimento surrealista. Genio dell’illustrazione di opere letterarie e del disegno, oltre che del pennello, sviluppò un linguaggio artistico ricco di suggestioni e invenzioni visionarie. Una dimensione misteriosa, onirica e inquietante, che genera nello spettatore terrore ma allo stesso tempo affascina.

Trova l’ispirazione nella società decadente del tempo, ritraendo l’intangibile con visioni enigmatiche e indagando nel mistico e illogico. Spesso le immagini di Alberto Martini sono forti, con grafiche, carte o tele ritraente teschi, che simboleggiano la morte l’aldilà, e figure enigmatiche prive di contatto con la realtà. I suoi dipinti li ambienta in mondi immaginari e angoscianti, molto diversi dal nostro, tra questi vi è l’inferno, tratto da quello di Dante Alighieri.

Racconta quindi di una dimensione gotica, che anticipa il Surrealismo, popolata da figure grottesche e mascherate. Alberto Martini trae le sue illustrazioni da grandi autori della letteratura come Edgar Allan Poe e Shakespeare, trovando il campo perfetto per il suo linguaggio.

Tra le sue illustrazioni più celebri vi è sicuramente Lucifero (1943 c.), dove indaga sulla Divina Commedia di Dante. È un ritratto in primo piano del Demone più celebre, del Re degli inferi, di color rosso fuoco, con i lineamenti umani. Una rappresentazione quindi dello spirito, che nato angelo, è stato punito per la sua superbia.

Quadri

1. Autoritratto (1905 c.)
2. Nel sonno (1906/07)
3. “Pierrot (danzante)” (1913/14)
4. Le tre sorelle (1924)
5. Donna velata (1925)
6. Ritratto della Marchesa Luisa Casati (1925)
7. Ritratto di Wally Toscanini (1925)
8. La voce del passato (1929)
9. André Breton (1929)
10. La nave fantasma (1929)
11. Occhi languidi (1931)
12. Le Flambeau du pantin (1940)