ANTONIO CALDERARA QUOTAZIONI
Il contributo artistico di Antonio Calderara si distingue per la sua ricca varietà di dipinti, che possono essere suddivisi in due distinti periodi creativi. Nel primo periodo, si avvicina alla pittura novecentesca, esplorando una riscoperta della tradizione attraverso dipinti paesaggistici e figurativi che richiamano i canoni rinascimentali. Questo periodo è caratterizzato da una progressiva trasformazione della tecnica pittorica, culminando in una rappresentazione sempre più velata e sottile, che prepara il terreno per il secondo periodo della sua carriera.
Nel secondo periodo, abbraccia l’astrattismo minimalista, caratterizzato da una sintesi estrema delle forme e dall’uso di blocchi monocolore dalle tonalità chiare. Queste opere astratte rappresentano un punto di svolta significativo nella sua produzione artistica, riflettendo una profonda evoluzione stilistica e concettuale.
Quando si considera il valore e le quotazioni delle opere di Antonio Calderara, è importante distinguere tra i due periodi. Le quotazioni delle opere del primo periodo oscillano mediamente tra i €2.500 e oltre i €12.000, con valori che possono variare in base a una serie di fattori, tra cui la qualità, le dimensioni, il soggetto e la sua importanza storica. Un esempio eclatante di ciò è il dipinto “La piazzetta di Pella, Lago d’Orta” del 1934, che ha raggiunto il suo record di vendita, delle opere tra gli anni ’30 e gli anni ’50, €62.500 nel 2018.
Per quanto riguarda le sue opere astratte, gli oli di Antonio Calderara possono raggiungere valori e quotazioni medie tra i €10.000 e i €40.000, mentre gli acquerelli tendono ad avere valutazioni inferiori. Il record personale di vendita di Calderara per un’opera astratta è stato stabilito nel 2019 con “Spazio Luce” del 1974, venduto per €125.000. Quest’opera, con le sue dimensioni significative di 100 x 190 cm, rappresenta un esempio emblematico del successo e dell’apprezzamento che le opere astratte dell’artista hanno ottenuto sul mercato.
È importante sottolineare che queste valutazioni sono indicative e soggette a variazioni, pertanto è consigliabile approfondire ulteriormente tramite la valutazione esperta dei nostri specialisti di Antonio Calderara. Offriamo una valutazione gratuita e accurata delle opere, garantendo un servizio professionale e trasparente per coloro che desiderano conoscere il vero valore delle loro opere d’arte.
QUOTAZIONI MEDIE:€2.500 - €40.000
Antonio Calderara Prezzi – Studio Dei Valori di Mercato
Antonio Calderara, sebbene possa essere considerato un nome di nicchia nell’ambito della pittura del Novecento, è un artista che emana un fascino intramontabile. La sua singolare vicenda artistica, caratterizzata dall’autodidattismo e dall’isolamento dai movimenti dominanti del XX secolo, conferisce alle sue splendide opere un’aura di mistero e originalità che cattura l’attenzione dei collezionisti.
L’opera di Calderara può essere suddivisa in due distinti periodi, ognuno dei quali riflette una fase evolutiva della sua espressione artistica. Nel primo periodo, il pittore lombardo esplora una pittura fortemente ancorata alla tradizione, con dipinti che richiamano i canoni rinascimentali nei paesaggi e nelle figure. Tuttavia, anche in questa fase, si intravede un progressivo avvicinamento a una pittura più sottile e velata, anticipando così il passaggio al secondo periodo.
Nel secondo periodo, abbraccia completamente l’astrattismo geometrico e minimalista, con opere caratterizzate da blocchi monocolore dalle tinte poco vivaci. Questa fase segna un radicale cambiamento stilistico e concettuale, mostrando la capacità dell’artista di adattarsi e innovare nel corso della sua carriera.
Per quanto riguarda le quotazioni e i valori di mercato delle opere di Antonio Calderara, si è assistito a un costante aumento dell’interesse nei confronti del suo lavoro nel corso degli anni. Questo crescente fascino che circonda l’artista si riflette nei risultati di vendita delle sue opere, che hanno ottenuto ottimi risultati sul mercato dell’arte.
Sia le opere figurative che quelle astratte di Antonio Calderara godono di buone quotazioni e di una forte domanda da parte dei collezionisti. Sebbene le opere figurative possano essere considerate più di nicchia rispetto alle astratte, esse continuano comunque ad attrarre un considerevole interesse e ad essere ricercate sul mercato, anche se con valori minori rispetto alle opere più tarde.
Tuttavia, conoscere le quotazioni delle sue opere non è un compito semplice e richiede una conoscenza approfondita della sua vasta produzione artistica e delle dinamiche del mercato dell’arte. Solo attraverso un’analisi accurata e professionale è possibile comprendere appieno il valore e l’importanza delle opere di questo straordinario artista.
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È importante sottolineare che la valutazione di un’opera d’arte è un processo complesso che richiede l’intervento di un esperto. Consideriamo la qualità dell’opera, lo studio del soggetto raffigurato e l’importanza storica dell’opera stessa per determinare un possibile valore di mercato.
Conosciamo a fondo l’opera pittorica di Antonio Calderara, dalle sue opere in stile novecentesco, quali paesaggi, nature morte e ritratti, fino alla sua evoluzione verso l’astrazione negli anni ’30 e ’50, culminando nelle opere astratte minimaliste e geometriche a partire dal 1959.
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Biografia di Antonio Calderara Pittore
Nacque nel 1903 ad Abbiategrasso, una cittadina vicino a Milano, dove trascorse parte della sua giovinezza. Fin da ragazzo, Antonio Calderara manifestò una profonda inclinazione per l’arte e il disegno, che lo portò a dedicarsi anima e corpo a questa forma espressiva. Nonostante avesse iniziato gli studi di Ingegneria al Politecnico di Milano, la sua vera passione risiedeva nell’arte pittorica, tanto che presto abbandonò il percorso accademico per perseguire il suo sogno di diventare pittore a tempo pieno.
Il suo percorso artistico non fu privo di ostacoli: durante il periodo della prima guerra mondiale, la sua famiglia si trasferì a Milano, e fu solo dopo il servizio militare, tra il 1926 e il 1927, che Antonio Calderara poté concentrarsi interamente sulla sua vocazione artistica. Rientrato a casa, trovò rifugio nello studio improvvisato nella camera paterna, dove iniziò a dare forma alle sue visioni artistiche. Da autodidatta, il pittore lombardo esplorò e affinò il suo stile, partecipando nel 1929 alla sua prima esposizione ufficiale presso la Famiglia Artistica di Milano, segnando così l’inizio di una carriera destinata a lasciare un’impronta indelebile nel panorama dell’arte contemporanea.
Gli anni successivi furono caratterizzati da una serie di alti e bassi: se da un lato Antonio Calderara si trovò ad affrontare crisi economiche che mettevano a dura prova la sua determinazione, dall’altro visse momenti di grande gioia e realizzazione personale, come il matrimonio nel 1932 e la nascita della figlia Gabriella. Il trasferimento prima a Pella, poi ad Orta, e infine il definitivo insediamento a Vacciago, il paese che aveva segnato la sua infanzia, costituirono un altro capitolo significativo nella vita e nell’opera dell’artista.
Il 1944 segnò un punto di svolta doloroso nella vita di Antonio Calderara, con la perdita tragica della sua amata figlia. Tuttavia, fu anche un periodo in cui l’artista trovò la forza di trasformare il suo dolore in arte, continuando a esplorare nuove strade espressive. Nel 1948 prende parte alla XXIV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, anno in cui hanno partecipato ed esposto grandi artisti tra cui Leonor Fini, Afro, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana e altri importanti autori. Espone nuovamente alla XXVII Biennale di Venezia del 1956.
Nel 1959, Antonio Calderara compì un passo audace e significativo nella sua evoluzione artistica, dipingendo la sua prima opera completamente astratta, un capolavoro che segnò l’inizio di una nuova fase creativa. Le sue opere astratte si distinsero per l’uso sapiente dei toni pastello e per l’accentuata interazione cromatica, dando vita a composizioni che invitavano lo spettatore a immergersi in un universo di emozioni e sensazioni.
La sua fama crebbe costantemente nel corso degli anni, e Calderara fu invitato a partecipare a numerose esposizioni di prestigio, nazionali ed internazionali, consacrando così il suo ruolo di figura di spicco nell’arte contemporanea italiana ed esponendo in varie nazioni europee come Germania, Svizzera, Inghilterra e Olanda.
Antonio Calderara si spense nel 1978 a Vacciago, il luogo che aveva scelto come sua dimora definitiva.
Antonio Calderara Opere – Stile e Caratteristiche
Celebrazione dell’Astrazione: Il Viaggio Artistico di Antonio Calderara attraverso la Luce
Le prime opere di Antonio Calderara rappresentano un’immersione affascinante nel tessuto artistico del Novecento, in cui il maestro si confronta con una varietà di temi e stili che richiamano la tradizione rinascimentale e la pittura antica, con particolare riferimento alle opere di Piero della Francesca. Questo periodo segna un’importante fase di ricerca e studio per il pittore di Abbiategrasso, che si immerge nei paesaggi, nelle nature morte e nei ritratti, esplorando le correnti di ritorno all’ordine che caratterizzano l’arte del suo tempo.
Una delle caratteristiche distintive delle prime opere di Calderara è l’uso dei toni chiari e una luce delicatamente velata, che conferisce un’atmosfera nebbiosa e suggestiva ai suoi dipinti, riflettendo la paesaggistica del Nord Italia e, in particolare, delle zone circostanti. Il suo interesse per la tonalità della luce diviene un focus centrale della sua pratica artistica, conducendolo a esplorare il peso dell’effetto luminoso nell’opera e ad approfondire gli studi sulla resa atmosferica.
Negli anni successivi, tra gli anni ’30 e ’50, Calderara si trova in pieno fermento sperimentale, intraprendendo un viaggio verso la semplificazione totale e una rinnovata espressione artistica. Emerge il desiderio di abbandonare gradualmente la rappresentazione figurativa per abbracciare l’astrazione, un movimento che trova il suo culmine nei dipinti ispirati ai dintorni del suggestivo Lago d’Orta. Qui, esplora le potenzialità dell’astrattismo, sviluppando una visione artistica che si distingue per la sua essenzialità e la sua capacità di catturare l’essenza del paesaggio attraverso forme geometriche e toni delicati.
È nel 1959 che Antonio Calderara compie un passo significativo verso la piena astrazione, con la creazione della sua prima opera totalmente astratta. Questo momento segna l’inizio di una nuova fase creativa, in cui l’artista si dedica allo sviluppo di un’astrazione caratterizzata da tonalità pastello e da un forte accento sull’interazione dei colori e delle proporzioni. Nei suoi dipinti, inserisce elementi semplici, come monocromi e blocchi di colore, mantenendo sempre una palette tinta di toni chiari e nebulosi, che conferiscono un senso di purezza e serenità all’opera.
Il suo approccio all’astrattismo può essere definito minimalista e geometrico, caratterizzato da una ricerca incessante della forma e della composizione. In particolare, Antonio Calderara si concentra sull’uso dell’acquerello, sfruttando le sue sfumature e le sue trasparenze per creare opere che avessero le tonalità che prediligeva.
Di seguito alcuni dei suoi dipinti più noti:
- Nudo sdraiato (1931)
- La piazzetta di Pella, Lago d’Orta (1934)
- Leggendo alla finestra (1935)
- La famiglia (1944)
- Carmela (1938)
- Scuola di disegno (1944)
- Due pagliacci (1945)
- Il turco (1955/56)
- Spazio luce (1959)
- Rettangoli e quadrati (1959)
- Il mare (1959/60)
- Attrazione quadrata in dimensione rettangolare (1965)
- La luce è al margine, al confine tra finito e infinito (1967)
- Visioni cromatiche (1971)