Francesco Menzio Quotazioni.

Francesco Menzio (1899 - 1979)

MENZIO QUOTAZIONI

Le quotazioni di Francesco Menzio sono peggiorate negli ultimi anni. I quadri in linea di massima hanno valori dai €1000 ai €5000. Nel 2000 il pittore aveva risultati di vendita anche superiori. I disegni hanno stime relativamente inferiori agli oli.

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BIOGRAFIA

Nasce a Tempio Pausania nel 1899, muore a Torino nel 1979: pittore. Nel 1912 si reca a Torino e si iscrive all’ Accademia Albertina solo per un anno. Risente dell’ opera di Casorati, ma in modo completamente autonomo. Nel 1921 conincia a esporre a Milano e Torino e partecipa regolarmente a tutte le manifestazioni artistiche torinesi e nazionali. Nel 1924 è presente alla mostra dei Venti artisti italiani presso la galleria Pesaro di Milano e nel 1927 alla Mostra degli italiani a Ginevra e Zurigo. Si distingue insieme a Chessa, Galante e Levi alla mostra delle Vedute di Torino del 1926. Dal 1928 supera gli influssi casoratiani grazie anche a un viaggio a Parigi, dove è colpito da Modigliani e dai fauves

Maturità stilistica

Giunge così alla sua piena maturità stilistica, tutta giocata in originali variazioni di scala dei soggetti rappresentati, in accordi di colore tendenti all’à plat, e accesi in valenze fauves fra Modigliani e Matisse. Aderisce al Gruppo dei sei nel 1929 e partecipa a tutte le sue esposizioni fino al 1930. Edoardo Persico presenta una pęrsonale di Francesco Menzio alla galleria Guglielmi di Torino (1929) e lo ritiene ormai completamente maturo e aperto a esperienze europee. Nel 1930-31 è a Roma: espone una sola opera alla Quadriennale e contemporaneamente, con Levi e Paulucci, è alla galleria di Roma di Bardi.

Prima e dopo la guerra

Partecipa all’ultima esposizione del gruppo dei sei alla galleria La Jeune Europe di Parigi. Ancora a Roma tiene una personale alla galleria della Cometa nel gennaio del 1938, presentato da Sergio Solmi che ne mette in rilievo le «raffinate intonazioni di smalti grigi e azzurri, campiti entro contorni snelli e precisi […], un raffinato cromatismo decorativo ..], una esaltazione del colore astratto e puro», in una pittura che «non insiste più sopra l’aspetto dell’emozione pittorica, ma tutta la solleva e la fa vivere nell’espressione». Dopo la guerra, dal 1953, insegna pittura alla Accademia Albertina di belle arti e continua a esporre regolarmente in tutte le più importanti manifestazioni artistiche fino alla morte.

Bibliografia: gli ANNITRENTA - a cura del Comune di Milano



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