Gigi Chessa Quotazioni.

Gigi Chessa (1898 - 1935)

QUOTAZIONI

Le quotazioni di Gigi Chessa per i dipinti ad olio sono in linea di massima dai €1000 ai €5000. I quadri di importanti dimensioni degli anni ’20 possono superare queste stime. I disegni hanno valori medi di €100/800. Le ceramiche hanno valutazioni comprese tra i €1000 e i €2000.

Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione di un nostro esperto.

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BIOGRAFIA

Nasce a Torino nel 1898, ivi muore nel 1935; pittore e scenografo. Frequenta l’Accademia albertina fra il 1914 e il 1918 e poi lo studio di A. Bosia. Successivamente è attratto da Carena e soprattutto da Casorati. Vede pittori postimpressionisti e Cézanne alla Biennale del 1922 e ne rimane profondamente colpito. In quegli anni produce i primi disegni per mobili e tappeti per la ditta Lenci; attività che lo distinguerà poi alla Triennale di Monza (1923). Partecipa a varie e importanti esposizioni (Quadriennali di Torino, Biennali di Venezia, Mostre di Novecento, Triennali di Monza, Mostra della pittura moderna italiana a Ginevra e Zurigo).

Alcune esposizioni

Importante è la sua attività di architetto-decoratore e scenografo per il Teatro di Torino e per il Metropolitan di New York. Ricopre dal 1927 la cattedra di scenografia presso la Scuola superiore di architettura a Torino; l’anno dopo è presente alla prima Mostra di Architettura razionale a Roma. Disegna per l’Esposizione di Torino i padiglioni dei fotografi e delle Valli di Lanzo. Partecipa alla mostra di Vedute di Torino nel 1926, dove si distinguono anche Galante, Menzio e Levi. Nel 1929 entra a far parte del gruppo dei sei ed espone con loro a Torino (1929-1930), Genova e Mi- lano. Seriamente ammalato, non parteciperà né alla Quadriennale romana, né alla contemporanea mostra alla galleria di Roma di Bardi, ove espongono solo Levi, Menzio e Paulucci.

Post-impressionismo

E presente invece con loro a Parigi alla galleria La Jeune Europe. Lo stesso anno tiene una personale alla galleria Guglielmi di Torino partecipa alla successiva Biennale e Sindacale piemontese. Invia una grande composizione decorativa per la Sala d’estate alla Triennale di Monza. Partecipa infine alla Mostra della pittura italiana a Vienna Nel 1935 Levi presenta una sua retrospettiva. Nel 1977 si terrà una mostra alla galleria Le Immagini di Torino, presentata da Paulucci. La pittura di Chessa, dopo influssi iniziali di Carena, Casorati e Cézanne, rintracciabili nella serie dei Paesaggi di Anticoli (1921), negli studi di nudo (tra il 1925 e il 1927), nelle nature morte e nei ritratti, risente di Modigliani e di <«mode» fauve che contribuiscono dal 1928 a impreziosire la tavolozza e ad alleggerire la pennellata.

Bibliografia: gli ANNITRENTA - a cura del Comune di Milano



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