
Renato Birolli (1905 - 1959)
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QUOTAZIONI
Le quotazioni di Renato Birolli per i dipinti vanno in linea di massima dai €2000 ad oltre i €40.000. Le opere più apprezzate del pittore sono le opere astratte degli anni ’50, che hanno i valori di mercato più alti. Le quotazioni di Renato Birolli per i disegni, gli acquarelli e i bozzetti vanno dai €200 ai €2500.
Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione di un nostro esperto.
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BIOGRAFIA
Nasce a Verona nel 1905, muore a Milano nel 1959; pittore. Espulso dall’Accademia Cignaroli di Verona, si trasferisce a Milano e dal 1930 collabora all’«Ambrosiano» come vice di Carrà con recensioni e corsivi; dipinge in collegamento con Manzú e Sassu e nel 1931 espone il San Zeno; fondamentale in questa fase è l’amicizia con Persico, i cui riferimenti all’impressionismo e al romanticismo costituiscono un’importante premessa della ricerca birolliana sul colore che dall’originario «candore», procede verso una sempre più serrata e problematica indagine sul processo del dipingere.
Corrente
Intorno al ’35 il legame con Persico si affievolisce e il confronto con la cultura contemporanea si fa più autonomo, sorretto dal fraterno sodalizio con Sandro Bini; nell’anno successivo è a Parigi, dove incontra Lionello Venturi; nei disegni del Ritno in Delacroix, della Metamorfosi e nelle due versioni del Caos spinge la sua ricerca al limite dell’«amorfismo», riconducendola progressivamenente nell’alveo di una salda ricomposizione formale tramite la riflessione su Cézanne. È un punto di riferimento fondamentale per gli artisti di «Corrente» negli anni della formazione e della prima attività del gruppo, anche grazie agli scritti di poetica e di riflessione raccolti nei Taccuini; collabora alla rivista con numerosi articoli, partecipa anche sul piano critico – alle mostre del gruppo, ed espone ai Premi Bergamo, dove vince un secondo e un quarto premio (1940-1942).
La guerra
L’antifascismo maturato nella seconda metà degli anni Trenta sfocia nella partecipazione alla lotta partigiana; nel 1943-45 realizza pochi quadri e i disegni della serie Italia ’44, dove l’incontro tra arte e vita, perseguito fino ad allora sullo slancio di un’utopia positiva, si realizza con accenti feroci e drammatici. Nel dopoguerra è tra i fondatori del Fronte nuovo delle arti e si impegna in termini critici entro il PCI, identificando e testimoniando lucidamente la crisi in cui si dibatte in quegli anni la cultura di sinistra in Italia. Il suo lavoro artistico procede, ricco di scambi con la cultura internazionale, fino alla morte improvvisa.