
Antonio Donghi (1897 - 1962)
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QUOTAZIONI
Le quotazioni di Antonio Donghi per i dipinti ad olio sono in linea di massima dai €5000 ai €35000. I suoi lavori più importanti possono avere talvolta valori superiori a €60.000. Negli ultimi 5/10 anni è aumentato molto l’interesse per gli artisti del Realismo Magico, ciò ha portato ad un aumento dei prezzi e dei risultati di vendita del pittore. Le quotazioni di Antonio Donghi per i disegni a matita sono in media di €1000/4000. Il valore dei disegni è influenzato della qualità e dalla completezza.
N.B: Le stime descritte sono indicative ed andrebbero approfondite con la valutazione di un nostro esperto.
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BIOGRAFIA
Nasce a Roma nel 1897, muore nel 1963; pittore. Per la pittura di Donghi (uno dei principali esponenti del realismo magico, che anticipa fin dal 1922) si è parlato di realismo fotografico e di iperrealismo, poiché egli investiga la realtà con minuziosa e ossessiva precisione. Tuttavia contemporaneamente sottopone i soggetti a un processo di semplificazione e di sintesi (si consideri la resa degli abiti, delle mani e delle capigliature) che contribuisce a rendere ambiguo il rapporto tra verità e artificio (Donne con chitarra e Donna alla toeletta, 1930). La «magia» di questo realismo è dovuta all’atmosfera rarefatta in cui si collocano le figure, come «congelate» in una fissità senza tempo, che risente visibilmente delle suggestioni della metafisica (Pescatore di fiume, 1931; Pescatore con pesce, 1932).
Le nature morte
Identico trattamento l’artista riserva alle nature morte: si vedano, ad esempio, quelle neosecentesche con strumenti musicali (1936, 1942). A operazioni di geometrizzazione e «congelamento» vengono sottoposti anche i paesaggi (quelli romani, tra il 1935 e il 1940), nei quali alberelli e cespugli, identificati foglia per foglia, hanno un aspetto quasi naif. Questo aggettivo, comunque, deve essere usato con parsimonia nei confronti di un pittore così lucido, rigoroso e colto: in un’epoca in cui i migliori artisti sottolineano il proprio rapporto con la tradizione e non di rado ne propongono delle riletture, anche Donghi ha i suoi punti di riferimento nell’ambito del museo, e si chiamano Caravaggio, Longhi, Ingres.
Esposizioni
Per quanto riguarda strettamente la biografia, essa è molto povera di fatti (pare, a causa dell’eccezionale riservatezza del personaggio): dopo la presenza alla II Mostra del Novecento (1929), nel decennio che qui ci interessa sono da ricordare alcune esposizioni a Roma (galleria Sabatello), la partecipazione alle Biennali veneziane del 1930 e del 1932, alla II e alla II Quadriennale (1935 e 1939). Nel 1938 viene nominato professore di tecniche pittoriche presso l’ Istituto centrale del restauro.