L’opera principale di Emanuele Cavalli comprende dipinti ad olio e disegni a china, ciascuno con caratteristiche e valori distinti. Il valore di una sua opera d’arte è un intricato mosaico influenzato da vari fattori, ma uno dei parametri chiave è la datazione. In particolare, le opere create tra gli anni ’20 e ’50 sono spesso considerate le più preziose e ambite.

Le quotazioni di Emanuele Cavalli per i dipinti ad olio generalmente variano da €1.000 a €10.000. Tuttavia, come in ogni mercato artistico, ci possono essere eccezioni a questa regola, con alcune opere che raggiungono valori notevolmente superiori o inferiori.

Per evidenziare il suo valore artistico, è interessante notare che il suo record di aggiudicazione è stato stabilito nel 1998, quando un maestoso dipinto ad olio risalente al 1935, caratterizzato da una composizione con 5 figure in stile Scuola Romana e dimensioni imponenti di 170 x 140 cm, è stato venduto all’asta per una cifra impressionante di circa €75.500. Questo risultato eccezionale sottolinea la capacità di Cavalli di creare opere di grande valore e risonanza nel mondo dell’arte.

Nel caso dei disegni e degli acquarelli di Emanuele Cavalli, i valori medi tendono a oscillare tra €200 e €500. Tuttavia, è importante notare che queste stime sono indicative e soggette a fluttuazioni sul mercato dell’arte. Le quotazioni possono variare in base alla rarità dell’opera, alla sua condizione, alle dimensioni e al suo valore storico e artistico.

Infine, è fondamentale sottolineare che qualsiasi valutazione del valore di un’opera d’arte dovrebbe essere affidata a un esperto. Le stime e le quotazioni descritte sono fornite a titolo informativo e rappresentano solo una panoramica generale del mercato dell’arte di Emanuele Cavalli. Per ottenere una valutazione precisa e dettagliata, è consigliabile consultare un nostro esperto del settore, che potrà considerare tutti gli aspetti specifici dell’opera in questione.

Emanuele Cavalli Quotazioni – Valore delle Sue Opere nel Mercato dell’Arte

Emanuele Cavalli, figura di spicco nell’arte italiana del XX secolo, ha lasciato un’impronta indelebile sia nella corrente artistica del Primitivismo che nel prestigioso gruppo della Scuola Romana. La sua influenza sull’arte di questo periodo è innegabile, e le sue opere continuano a suscitare un forte interesse tra i collezionisti e gli amanti dell’arte di tutto il mondo. Esaminiamo più nel dettaglio l’importanza del pittore e il contesto storico in cui ha operato.

Il periodo artistico del Primitivismo, che ha visto il suo apice tra le due guerre mondiali, ha trovato in Emanuele Cavalli uno dei suoi interpreti più significativi. La sua capacità di catturare l’essenza primitiva della vita quotidiana attraverso la pittura ha contribuito a definire questa corrente artistica. Le sue opere dell’epoca sono testimonianze preziose di un periodo di rinnovamento artistico e di un ritorno alle radici più essenziali dell’umanità.

La Scuola Romana, di cui Emanuele Cavalli faceva parte, è stata un crocevia di idee e influenze artistiche. Il suo lavoro è stato influenzato da artisti come Giorgio de Chirico e Mario Mafai, che hanno contribuito a plasmare il suo stile unico e riconoscibile. La Scuola Romana è stata un terreno fertile per l’innovazione artistica, e lui è emerso come una delle sue figure più emblematiche.

Le opere più richieste di Emanuele Cavalli sono quelle create tra gli anni ’20 e gli anni ’50. In questo periodo, l’artista era in piena sintonia con lo spirito dell’epoca, e la sua produzione artistica rifletteva un profondo senso di innovazione. Le nature morte, le scene di nudi, i ritratti e i paesaggi dipinti in questo arco temporale sono considerati tra i più pregevoli e significativi della sua carriera. Queste opere incarnano l’essenza del Primitivismo e rappresentano il picco della sua creatività artistica.

Tuttavia, con il passare del tempo, l’artista ha continuato a esplorare gli stessi soggetti, ma ha perso quella freschezza e innovazione che caratterizzavano le sue opere precedenti. La datazione delle opere di Emanuele Cavalli diventa quindi un elemento cruciale nella valutazione del loro valore. Opere create durante il suo periodo più fertile e innovativo sono generalmente considerate le più preziose e ricercate dai collezionisti.

Oltre alla datazione, la qualità artistica del dipinto stesso è un altro fattore determinante nella valutazione delle sue opere. La sua capacità di catturare l’essenza della vita quotidiana con maestria e profondità emotiva è ciò che rende le sue opere così straordinarie. Ogni pennellata, ogni dettaglio, ogni sfumatura contribuisce a definire il valore artistico e storico di un suo dipinto.

Emanuele Cavalli Valutazione Gratuita e Senza Impegno

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Ricorda che il valore di un’opera d’arte può variare notevolmente in base a una serie di fattori, tra cui la condizione, la rarità, e l’interesse del mercato in un determinato momento per l’artista. I nostri esperti sono in grado di analizzare attentamente tutti questi elementi per darti una valutazione accurata.

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Emanuele Cavalli Acquisto e Vendita

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Una volta trovato un accordo soddisfacente, ci occuperemo del ritiro e della logistica dell’opera d’arte. Utilizziamo ditte specializzate nel trasporto di opere d’arte per garantire la massima sicurezza e cura durante il trasferimento.

Emanuele Cavalli in Vendita

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Emanuele Cavalli Biografia

La Giovinezza Artistica e L’Ascesa a Roma

La vita e l’opera di Emanuele Cavalli sono un affascinante viaggio attraverso il mondo dell’arte del XX secolo, un percorso segnato da incontri significativi, sperimentazioni artistiche e un profondo legame con la sua città adottiva, Firenze. Nato all’interno di una famiglia benestante di mercanti e collezionisti d’arte, ha avuto la fortuna di crescere in un ambiente che ha alimentato la sua passione per l’arte fin dalla giovinezza.

Nel 1921, all’età di 20 anni, Emanuele Cavalli decide di intraprendere il suo percorso artistico trasferendosi a Roma, la capitale culturale dell’Italia. Qui, si iscrive alla scuola d’arte fondata da Felice Carena, un punto di riferimento per giovani artisti desiderosi di esplorare nuove forme di espressione. È in questo contesto che fa la conoscenza di Giuseppe Capogrossi, un altro giovane artista destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana, e instaura con lui un’amicizia profonda e un sodalizio artistico duraturo.

Il Caffè Aragno, frequentato da artisti e intellettuali, diventa il luogo in cui Cavalli e Capogrossi entrano in contatto con altre importanti figure artistiche dell’epoca, tra cui Armando Spadini e Virgilio Guidi. Questi incontri influenzeranno notevolmente il suo percorso artistico, contribuendo a plasmare il suo stile unico e riconoscibile.

I primi dipinti di Emanuele Cavalli riflettono l’influenza di Carena e la sua predilezione per una materia pittorica densa e contrasti forti. Il maestro lo sostiene e lo incoraggia, tanto che nel 1926, viene ammesso tra gli artisti partecipanti alla Biennale di Venezia, un traguardo straordinario per un giovane artista.

L’Espansione Internazionale e il Periodo Fiorentino

Il 1927 segna un momento importante nella carriera di Emanuele Cavalli, quando partecipa a una mostra presso la pensione Dinensen di Roma insieme a Capogrossi e Francesco Di Cocco. Questa esposizione attira l’attenzione della critica d’arte e di altri artisti, tra cui Mario Mafai, Scipione (Gino Bonichi) e Renato Marino Mazzacurati. Questo riconoscimento precoce conferma la validità del suo talento e la sua promettente carriera artistica.

Nel 1928, Emanuele Cavalli intraprende il suo primo viaggio a Parigi, la capitale mondiale dell’arte. Qui, insieme a Fausto Pirandello e Di Cocco, espone al Salon Bovy, consolidando la sua presenza sulla scena artistica internazionale. Durante questo periodo, sviluppa una nuova concezione della forma e inizia a utilizzare toni essenziali nelle sue opere. Le sue composizioni diventano armoniche, prive di orpelli superflui, e creano un’atmosfera sospesa e primitiva, caratteristica della “pittura tonale” che stava emergendo in quegli anni.

La partecipazione alle Biennali veneziane del 1934, 1936 e 1938, quest’ultima edizione in cui espone ben 11 opere, tra cui l’enigmatica “Solitario,” dimostra il consolidamento del suo status di artista di rilievo. Questi anni vedono Cavalli emergere come uno dei principali interpreti della corrente artistica del momento, che evoca suggestioni metafisiche attraverso l’uso sapiente della forma e del colore.

La sua presenza alla I e II Quadriennale romana nel 1935, in cui dispone addirittura di una sala personale, è un ulteriore riconoscimento della sua importanza nell’ambito dell’arte italiana. Tuttavia, il 1945 segna un punto di svolta nella vita di Cavalli. In questo anno, decide di trasferirsi a Firenze, una città intrisa di storia e cultura, dove insegna all’Accademia di Belle Arti. Il suo periodo di insegnamento dura fino al 1949, quando, a causa del mancato rinnovo dell’incarico, inizia per l’artista un periodo di crisi che lo porterà a un progressivo isolamento.

La Crisi Personale

La fine degli anni ’40 è un momento tumultuoso per Emanuele Cavalli. Il mancato rinnovo dell’incarico cattedratico segna l’inizio di una profonda crisi artistica, e il cambiamento di corrente che i suoi vecchi amici pittori, Corrado Cagli e Capogrossi, stavano iniziando a seguire in astrattismo, lo allontana dalle tendenze artistiche dominanti. Tuttavia, nonostante le sfide personali e artistiche, continua a dipingere con dedizione, alternando la pittura con la fotografia, una forma d’arte che aveva sperimentato sin dagli anni ’30. Le sue fotografie sperimentali gli procurano anche incarichi di rilievo presso enti pubblici, dimostrando la sua versatilità artistica.

La vita di Emanuele Cavalli giunge alla sua conclusione nel 1981, quando muore a Firenze. La sua eredità artistica, contrassegnata da una grande evoluzione stilistica.

Emanuele Cavalli Opere

Ecco un elenco delle opere di Emanuele Cavalli:

1. La Cesarina (1921)
2. Paesaggio con ferrovia (1927)
3. Autoritratto (1925)
4. Oggetti (1929)
5. Figure all’aperto (c. 1932)
6. Paesaggio fluviale con bagnanti (1932)
7. L’amicizia (1930 c.)
8. Ritratto di Fausto Pirandello (1930 c.)
9. Donna (1934)
10. Autoritratto (1935 c.)
11. Meriggio (1935)
12. Natura morta con chitarrina e spartito (1936 c.)
13. Bagno nel fiume (1937)
14. Il mattino (1937)
15. Davanti allo specchio (1939)
16. Composizione con gomitoli di lana (1938)
17. Figura con cocorita (1940 c.)
18. Natura morta di vetri (1940 c.)
19. Ritratto della Signora Dini (1949)
20. Ritratto dell’allieva con maschera (1949)
21. Autoritratto con la moglie e Giuseppe Capogrossi (1940 c.)
22. Eco (1943)
23. Natura morta con tre vasi (1943)
24. Autoritratto (1943)
25. Figura rosso (1943)
26. Nudo Disteso (1942)
27. Ritratto di Vera (c. 1940)
28. La sposa (1934)
29. Autoritratto (1937)
30. Autoritratto (1935)
31. Mano con pappagallino (1936)
32. La brocca rovesciata (1972)
33. Natura morta con cipolle rosse (1967)
34. Madre e figlio (1965)
35. Sfere (1979)

Questo elenco permette di osservare l’evoluzione del suo stile e dei suoi soggetti nel corso degli anni. Le sue opere più mature e significative si trovano spesso tra gli anni ’20 e ’50, mentre altre opere rappresentano le sperimentazioni e le influenze artistiche che ha subito nel corso della sua carriera.

Emanuele Cavalli Firma

In questa sezione, abbiamo il privilegio di esaminare attentamente tre immagini delle firme di Emanuele Cavalli. Nelle immagini fornite, è presente una firma sul fronte e due firme sul retro di opere, una delle quali include anche una datazione. Questo dettaglio aggiuntivo è particolarmente prezioso, poiché fornisce un ancoraggio temporale specifico per l’opera in questione.

È importante sottolineare che le firme degli artisti possono variare nel corso degli anni e che confrontare le firme è un metodo utile per autenticare le opere d’arte. L’analisi delle firme può comunque offrire importanti indicazioni sulla datazione e sull’autenticità di un’opera. Se hai ulteriori domande o hai bisogno di assistenza nella verifica di una firma specifica, non esitare a chiedere. Sarà un piacere aiutarti ulteriormente.