Il repertorio artistico di Pino Pascali si estende attraverso diverse forme espressive, tra cui sculture, installazioni e opere su carta o bozzetti dipinti. Tuttavia, è nelle sculture che l’artista rivela il nucleo più significativo della sua produzione. Nonostante la sua prematura scomparsa, il suo corpus artistico si distingue per una profonda varietà tematica, che spazia dalle radici legate alla sua terra d’origine fino a critiche politiche, senza trascurare opere di tono più giocoso e ludico.

Le opere di Pascali, caratterizzate da un’impronta distintiva e fuori dagli schemi tradizionali, riflettono il suo ingegno creativo e la sua capacità di esplorare una vasta gamma di emozioni e concetti. Tra le tematiche affrontate vi sono quelle profondamente radicate nella sua identità e cultura, che si mescolano armoniosamente con critiche più universali e riflessioni sulla condizione umana.

Ma quanto valgono queste opere d’arte e quali sono le loro quotazioni? Considerando i bozzetti su carta o i dipinti, le quotazioni possono variare sensibilmente, partendo da cifre intorno ai €1.000 fino a superare i €15.000, a seconda della rarità, della dimensione e della complessità dell’opera.

Tuttavia, è nelle sculture e nelle installazioni che raggiunge il suo apice creativo, con opere che vanno da piccole dimensioni fino a grandiose installazioni che dominano lo spazio circostante. Le quotazioni di Pino Pascali per queste opere tendono a essere più elevate, partendo da circa €30.000 per le sculture di dimensioni più contenute e arrivando a superare €1.000.000 per le installazioni più imponenti e ricercate.

Il record di vendita personale di Pino Pascali, avvenuto nel 2016, sottolinea il fascino e il valore delle sue creazioni. La scultura “Coda di delfino” del 1966, dalle dimensioni di 65 x 87 x 143 cm, è stata venduta per la notevole cifra di €2.985.000. Questo risultato testimonia l’interesse persistente per le opere di grandi dimensioni dell’artista, in particolare quelle che raffigurano “animali finti”, sottolineando così la capacità di catturare l’immaginazione del pubblico con la sua straordinaria creatività.

È importante sottolineare che le valutazioni indicate sono solo indicative e che è sempre consigliabile approfondire tramite una valutazione specifica condotta da nostri esperti nel campo dell’arte moderna e, in particolare, di Pino Pascali.

Pino Pascali Quotazioni e Valore Opere

Pino Pascali, uno dei nomi più importante nel panorama artistico italiano ed internazionale degli anni ’60, ha lasciato una traccia indelebile nonostante la sua carriera sia stata interrotta prematuramente dalla sua tragica morte a soli trentatré anni. La sua opera, un amalgama di diverse correnti e stili artistici, rimane una testimonianza vivida della sua genialità e della sua capacità di sfidare le convenzioni artistiche del tempo. Sebbene non sia stato tra gli artisti più celebrati del dopoguerra in Italia, il suo contributo è oggi riconosciuto come un’importante innovazione nel panorama artistico.

Le sculture di Pino Pascali rappresentano il fulcro della sua produzione artistica, unendo materiali tipici dell’Arte Povera, tematiche pop della Pop Art e idee nella creazione tipiche dell’Arte Concettuale. Questa fusione di elementi lo colloca al centro di un dialogo artistico ricco e diversificato, in grado di catturare l’attenzione del pubblico e dei collezionisti di tutto il mondo. Nelle sue opere, che spaziano dalle riflessioni più profonde legate alle sue radici pugliesi, alle critiche politiche e alle rappresentazioni più giocose e ludiche, emerge la sua capacità di esplorare una vasta gamma di emozioni e concetti.

Tuttavia, quando si tratta di valutare le opere di Pino Pascali, le quotazioni possono variare notevolmente. I bozzetti e le opere su carta o dipinte, sebbene testimonino il processo creativo dell’artista, non tendono a raggiungere valori molto elevati sul mercato dell’arte, confrontati con quelli delle sue opere scultoree. Al contrario, le sculture, soprattutto quelle di grandi dimensioni, suscitano un forte interesse e possono raggiungere quotazioni considerevoli.

Le serie più iconiche dell’artista, come “Le Armi”, “Animali Finti”, “Dinosauri” e altre produzioni significative, spesso sono oggetto di una domanda costante da parte dei collezionisti e degli appassionati d’arte. Le sculture di Pino Pascali, con la loro imponenza e il loro impatto visivo, sono considerate dei veri e propri pezzi d’arte da investimento, in grado di mantenere valori elevati nel tempo e, in alcuni casi, di superare anche cifre milionarie nelle vendite.

Tuttavia, valutare correttamente una opera di Pino Pascali richiede l’analisi attenta di diversi fattori, tra cui la serie a cui appartiene, le dimensioni, il medium utilizzato e la storia dell’opera stessa.

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È importante sottolineare che la valutazione di un’opera d’arte è un processo complesso che richiede competenza e esperienza. La nostra valutazione terrà conto della qualità dell’opera, del suo soggetto e della sua importanza nel contesto dell’opera complessiva di Pino Pascali.

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Biografia di Pino Pascali

Nato il 19 ottobre 1935 a Bari, Pino Pascali trascorse i primi anni della sua vita immerso nell’atmosfera vibrante della Puglia. Tuttavia, l’influenza del lavoro del padre lo portò a trasferirsi in Albania, una parentesi che non fece che accrescere il suo attaccamento alla terra d’origine, tanto che la sua famiglia decise di fare ritorno nella natia Puglia. Qui, tra le strade di Bari e gli scorci suggestivi della regione, cominciò il suo percorso di formazione.

Sebbene le sue radici fossero saldamente piantate nel sud Italia, Pascali, sin da giovane, dimostrò una propensione per l’esplorazione e l’apertura verso nuove esperienze. Questo lo spinse a compiere un ulteriore spostamento, stavolta verso Napoli, dove completò la sua educazione. Tuttavia, il desiderio di ampliare i suoi orizzonti lo portò ancora una volta a spostarsi, questa volta verso la capitale italiana, Roma, dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti.

A Roma, sotto la guida di maestri del calibro di Toti Scialoja, Pino Pascali affinò le sue abilità artistiche e si immerse completamente nel fervido contesto culturale della città. Fu qui che ebbe la sua prima esperienza professionale nel mondo dell’arte, lavorando come scenografo, un ruolo che gli permise di entrare in contatto con alcuni dei più importanti protagonisti della scena artistica romana dell’epoca.

Il vero trampolino di lancio per la carriera di Pino Pascali avvenne nel 1965, quando espose per la prima volta presso la prestigiosa Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis. Questa esperienza lo introdusse al cuore pulsante della Pop Art a Roma, mettendolo in contatto con altri artisti di spicco come Mario Schifano, Tano Festa, Giosetta Fioroni e Franco Angeli.

Fu in questo contesto che Pino Pascali sviluppò stretti legami di amicizia e collaborazione con figure con altri artisti giovani e promettenti del panorama artistico romano, frequentatori degli artisti della Scuola di Piazza del Popolo e della Galleria La Tartaruga, come Sergio Lombardo, Mario Ceroli, Jannis Kounellis e Renato Mambor. In particolare con Kounellis stringerà un forte legame di amicizia e di collaborazione.

Il riconoscimento internazionale giunse rapidamente per Pino Pascali, che nel 1968 fu invitato a esporre alla XXXIV edizione dell’Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia. Tuttavia, mentre le sue opere erano esposte con orgoglio in questa vetrina prestigiosa, la sua vita venne tragicamente interrotta da un incidente stradale a Roma nel settembre del 1968.

Pino Pascali Opere – Stile e Caratteristiche

L’Arte Giocosa e Impegnata di Pino Pascali: Un Viaggio tra Ironia e Profondità

La produzione artistica di Pino Pascali, sebbene non estesa, risplende per la sua originalità e la sua capacità di mescolare l’elemento ludico con tematiche profonde e significative. È soprattutto nelle sue sculture che emerge la genialità di questo artista pugliese, le cui opere sono una fusione unica tra le sue radici culturali e la sua visione artistica.

Una delle caratteristiche distintive delle opere di Pascali è la loro capacità di evocare l’essenza della sua terra d’origine, la Puglia, mentre esplora una vasta gamma di temi e concetti. Tra le sue serie più riconoscibili ci sono “Gli attrezzi”, dove utilizzava oggetti quotidiani come scope e strumenti per le pulizie per creare sculture giocose e sorprendenti. Queste opere, con la loro semplicità e immediatezza, richiamano l’essenza della vita quotidiana e l’umiltà dei materiali utilizzati.

Altrettanto rilevanti sono le sue opere ispirate al mare, che evocano la bellezza e la vastità dell’ambiente marino che tanto caratterizza la sua terra natale. Attraverso l’uso di forme e materiali che richiamano il mondo marino, Pascali trasmette un senso di nostalgia e appartenenza alla sua terra, mentre esplora le sue infinite sfaccettature.

Ma forse è nella serie degli “Animali finti” che la vera essenza del suo approccio artistico emerge in tutta la sua pienezza. Qui, l’artista abbraccia completamente il suo lato giocoso e fantasioso, creando creature fantastiche e surreali che catturano l’immaginazione dello spettatore. Tra dinosauri, bachi e altre creature straordinarie, Pascali trasporta il suo pubblico in un mondo incantato, dove la realtà si fonde con la fantasia in un abbraccio poetico.

Ma nonostante la sua propensione per l’elemento ludico, Pascali affronta anche temi più seri e profondi nelle sue opere. Una delle sue serie più famose, quella delle “Armi”, offre una critica pungente all’assurdità della guerra e alla sua inutilità. Attraverso opere come “Cannone semovente” e “Bomba”, esplora il tema della violenza e dell’aggressione umana, sottolineando l’importanza di trovare alternative pacifiche ai conflitti.

In definitiva, l’opera di Pino Pascali è un’esperienza multisensoriale che spazia dall’umorismo alla riflessione, dalla semplicità alla complessità. Attraverso la sua fusione unica di forme, materiali e concetti, ci invita a esplorare il mondo attraverso i suoi occhi.

Di seguito alcune delle sue opere più conosciute:

1. Muro di pietra (1964)
2. Cannone semovente (1965)
3. Bomba (1965)
4. Ruderi sul prato (1965)
5. Mitragliatrice (1965)
6. Cannone “Bella ciao” (1965)
7. Coda di delfino (1966)
8. Dinosauro che emerge (1966)
9. Testa di drago (1966)
10. Bambù (1966)
11. La decapitazione della scultura (1966)
12. Confluenze (1967)
13. Il grande rettile (1967)
14. 32 metri quadrati di mare (1967)
15. Cinque bachi da setola (1968)
16. Strumenti agricoli