L’esiguo corpus artistico di Vittore Grubicy De Dragon, sebbene limitato in quantità, si distingue per la sua preziosità intrinseca. Composto principalmente da dipinti, la sua opera si sviluppa soprattutto nel genere dei paesaggi divisionisti. Caratterizzate da una pittura cromatica sofisticata, le sue creazioni si distinguono per l’utilizzo sapiente di tocchi di colore tipici del divisionismo, dando vita a una sperimentazione avanguardistica sulla luce divisa e incorporando elementi del simbolismo.

Valutare le sue opere dal punto di vista del mercato artistico si rivela una sfida, in quanto il limitato numero di lavori che sono transitati sul mercato rende difficile fornire stime precise. In generale, gli studi, i bozzetti e le opere incompiute, più comuni sul mercato, possono oscillare tra €2.500 e €7.000. I dipinti completati, invece, sono particolarmente rari sul mercato, poiché il pittore milanese tendeva a concentrarsi maggiormente su studi dal vero piuttosto che su opere finite. In generale, le quotazioni di Vittore Grubicy De Dragon per i dipinti compiuti possono variare da €7.000 a oltre €12.000, riflettendo la rarità e la qualità distintiva delle sue creazioni.

Un dato di notevole interesse è il record personale di vendita di Vittore Grubicy De Dragon, risalente al 1989. In quell’occasione, un dipinto divisionista dalle dimensioni di 94 x 72 cm fu ceduto per circa €23.700, sottolineando l’appeal e il valore del suo lavoro nel contesto artistico. Tuttavia, è essenziale notare che i dipinti finiti dell’artista sono rari sul mercato, rendendo difficile fornire stime precise e indicative.

È fondamentale sottolineare che le cifre menzionate sono soltanto indicative e di riferimento generale. Per una valutazione più approfondita e specifica, consigliamo vivamente di consultare i nostri esperti specializzati in Vittore Grubicy De Dragon e nel divisionismo. La loro competenza e conoscenza del mercato dell’arte vi assisteranno nell’ottenere una valutazione accurata e dettagliata delle opere in vostro possesso, garantendo un approccio professionale e informato al mondo affascinante della sua pittura.

Vittore Grubicy De Dragon Studio dei Valori di Mercato

Vittore Grubicy De Dragon si erge come una figura di spicco nell’ambito artistico italiano della seconda metà del XIX secolo, un periodo caratterizzato da ferventi movimenti culturali e artistici. La sua influenza si estende oltre il ruolo di pittore, abbracciando la scoperta e il sostegno dei principali artisti legati alla Scapigliatura e al divisionismo, rendendolo una personalità eclettica e di grande rilievo. La sua maestria artistica si evidenzia soprattutto nel contesto del divisionismo, uno stile pittorico che ha abbracciato con passione e che ha contribuito a plasmare attraverso la sua attività e il suo ruolo di mecenate.

L’opera di Vittore Grubicy De Dragon, principalmente concentrata in paesaggi divisionisti, si caratterizza per una pittura cromatica raffinata, arricchita da tocchi di colore distintivi del divisionismo. La sua sperimentazione sulla luce divisa e l’inclusione di elementi simbolici conferiscono alle sue opere un carattere distintivo e avanguardistico. Il suo corpus artistico è, tuttavia, notevolmente limitato, poiché l’artista ha iniziato a dipingere senza una formazione accademica a un’età relativamente avanzata, a 33 anni. Il suo processo creativo era caratterizzato da periodi di intensa produzione alternati a fasi di pausa, il che contribuisce alla rarità delle sue opere sul mercato.

Le opere più significative di Grubicy De Dragon sono spesso custodite nei musei italiani, testimonianza della sua importanza nel contesto del divisionismo e del suo ruolo fondamentale come sostenitore di questa corrente artistica. La sua attività di mecenate e commerciante e il suo impegno nel promuovere il divisionismo hanno contribuito in modo significativo alla valorizzazione di questo movimento nell’ambito artistico italiano.

Quanto ai valori di mercato delle opere di Grubicy De Dragon, la situazione risulta complessa da delineare. La scarsa frequenza con cui i suoi quadri giungono sul mercato, spesso sotto forma di opere abbozzate e studi, rende difficile fornire una panoramica completa. Nonostante ciò, i valori di mercato sono generalmente rimasti stabili nel corso del tempo, poiché il divisionismo continua a godere di apprezzamento nel mondo dell’arte.

Sebbene Vittore Grubicy De Dragon non raggiunga i vertici delle quotazioni tra i divisionisti, la sua importanza come promotore e sostenitore di questo movimento lo rende un’interessante figura ricercata dai collezionisti specializzati in questa corrente. La sua eredità, quindi, trascende il valore puramente artistico delle sue opere, abbracciando la rilevanza storica e culturale del divisionismo nell’ambito dell’arte italiana.

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Vittore Grubicy De Dragon Vendita ed Acquisto

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Vittore Grubicy De Dragon In Vendita

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Vittore Grubicy De Dragon Biografia

Vittore Grubicy De Dragon, figura di spicco nata a Milano il 15 ottobre 1851, emerge in un contesto familiare intriso di cultura e apertura nei confronti delle arti. Il padre, il barone ungherese Alberto Grubicy de Dragon, muore prematuramente, lasciando alla madre Antonia Mola, di origini lombarde, la responsabilità di educare Vittore e i suoi quattro fratelli. La madre, appassionata di pittura, diviene un’ispirazione fondamentale per i figli, incoraggiandoli a immergersi nell’ambiente intellettuale milanese dell’epoca.

Fin dai suoi primi anni, Vittore è coinvolto in questo ambiente stimolante, e la casa Grubicy diventa il rifugio di apertura e attenzione all’ambiente artistico e culturale di Milano. Nel 1870, intraprende un viaggio attraverso l’Europa, un’esperienza che lo avvicina al commercio durante un soggiorno londinese. Coinvolge il fratello Alberto, già attivo in edilizia e assicurazioni, nella sua nuova attività commerciale, portando alla creazione di una galleria d’arte a Parigi nel 1906, di cui Alberto diventa il principale gestore.

Tuttavia, è Vittore che emerge come scopritore e sostenitore di nuovi talenti artistici. Tra gli artisti da lui promossi spiccano nomi come Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Carlo Fornara e Gaetano Previati.  La sua passione per l’arte lo porta a viaggiare ampiamente in Europa, con una predilezione per l’Olanda.

Nei Paesi Bassi, tra il 1882 e il 1885, entra in contatto con importanti artisti come Israels, Mesdag e Anton Mauve, zio di Van Gogh, che lo incoraggia a coltivare il suo talento pittorico. A Parigi, entra in contatto con la pittura della scuola di Barbizon, mentre in Italia segue con interesse il lavoro di Antonio Fontanesi e degli “scapigliati”, dimostrando particolare attenzione per artisti come Ranzoni e Cremona.

Il 1885 segna un momento significativo nella vita artistica di Vittore Grubicy De Dragon, che sviluppa la sua tecnica divisionista, influenzato dai testi di Chevreul. Dal 1886, stabilisce la sua dimora a Miazzina sul lago Maggiore, dedicando sempre più tempo all’attività critica. La sua passione per l’arte moderna lo guida a sostenere qualsiasi teoria innovativa, contrastando l’accademismo conservatore, come evidenziato negli scritti degli anni 1891-96 raccolti negli Archivi del Divisionismo.

Il suo rapporto con Giovanni Segantini, sebbene improntato sul lavoro, si interrompe quando Segantini si avvicina al simbolismo. Verso il 1889, Vittore Grubicy si allontana progressivamente dal commercio artistico, forse a causa di dissidi familiari o per l’aggravarsi della sua sordità, che lo allontana sempre più dalla vita sociale. Questo periodo di distacco gli consente di approfondire il suo legame con la pittura, dedicandosi a tempo pieno all’arte.

Nel 1891, alla Triennale di Brera, espone le opere di Segantini e Previati, difendendo la tecnica divisionista attraverso articoli su riviste d’arte dell’epoca. Nel 1893, si cimenta anche nell’acquaforte e scrive un saggio, rimasto inedito, sull’argomento. Nel 1894, espone per la prima volta a Milano, interrompendo poi temporaneamente la sua attività di pittore.

Nel 1901 organizza una rassegna itinerante sulla pittura religiosa di Gaetano Previati, contribuendo così alla diffusione dell’arte in varie città europee. Tuttavia, il peggiorare della sua sordità lo porta a crisi nervose, colpendolo particolarmente nel 1904. Il suo amico olandese Tessaro, nel tentativo di aiutarlo a superare la depressione, gli affida l’incarico di ritrovare le opere del Cremona, disperse alla morte del collezionista Forbes. Vittore intraprende quindi un lungo viaggio attraverso l’Europa, contribuendo così alla riscoperta e alla salvaguardia del patrimonio artistico.

Ritornato in Italia, Vittore Grubicy sembra ritrovare l’equilibrio, vivendo tra Miazzina, Milano e il lago di Lecco. Mantiene un vivo contatto con l’ambiente culturale milanese, attirando attorno a sé numerosi allievi, tra cui Benvenuto Benvenuti, Carlo Carrà, Arturo Tosi e Romolo Romani. La sua morte avviene a Milano il 4 agosto 1920, a causa delle complicazioni legate a un enfisema polmonare.

Vittore Grubicy De Dragon  Opere – Stile e Caratteristiche

Il Viaggio Artistico nel Divisionismo di Vittore Grubicy: Mercante, Mecenate, Collezionista e Pittore

L’opera di Vittore Grubicy De Dragon si configura come un affascinante intreccio di ruoli, un intricato mosaico che va ben oltre la sua produzione pittorica relativamente contenuta in termini numerici. La sua presenza nel panorama artistico italiano della seconda metà dell’Ottocento è di una complessità straordinaria, spaziando tra le vesti di mercante, mecenate, collezionista e, alla fine, anche pittore. La sua influenza è stata così vasta e profonda da trasformarlo in una figura di riferimento, un catalizzatore di talenti che avrebbero poi lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico internazionale.

La genialità di Vittore Grubicy De Dragon non si manifesta solo attraverso le tele che ha creato, ma piuttosto nella sua capacità di scoprire e sostenere alcuni dei più grandi talenti del suo tempo. I pittori da lui scoperti sono oggi riconosciuti a livello internazionale, e la sua visione eclettica ha contribuito a plasmare il corso della pittura divisionista in Italia. La sua dedizione al mondo dell’arte è sfociata in un ruolo di patrono e promotore, lasciando un’impronta indelebile sulla storia dell’arte in Italia.

Mentre la sua produzione pittorica potrebbe apparire relativamente modesta in termini quantitativi, il suo valore si esprime nella qualità delle opere e nell’eclettismo delle influenze che abbraccia. Grubicy De Dragon, pittore di formazione autodidatta e senza una base accademica, ha intrapreso la sua carriera artistica tardi, ma ha saputo distinguersi come un maestro nell’esplorazione della pittura divisionista.

I suoi dipinti, in gran parte paesaggi divisionisti, sono un connubio affascinante di colore e luce. La pittura cromatica, caratterizzata da tocchi di colore tipici del divisionismo, diventa il mezzo attraverso il quale Grubicy De Dragon sperimenta la luce divisa e incorpora elementi del simbolismo. La sua arte diventa un’evocazione, una rappresentazione fedele delle emozioni suscitate dal confronto con la natura. Ogni pennellata sembra essere carica di significato, ogni colore una nota nella sinfonia visiva che crea.

Particolarmente distintivo è il modo in cui Vittore Grubicy De Dragon affronta i paesaggi dei laghi del Nord Italia e delle zone circostanti. La sua pittura, densa e ricca di sfumature, riesce a catturare l’essenza di questi luoghi, trasmettendo un senso di profondità e mistero che va al di là della semplice raffigurazione visiva. La sua abilità di incisore, altrettanto notevole, aggiunge ulteriore profondità al suo repertorio artistico, rafforzando la sua posizione come un creativo poliedrico.

Ecco alcune delle opere note di Vittore Grubicy:

1. Mattino delicato (1872)
2. Amore materno (1873 c.)
3. Anversa (1885)
4. Bosco (1887)
5. Inverno in montagna (1895)
6. L’ultima battuta del giorno che muore (1896)
7. Perle d’amour