Carlo Carrà quotazioni.

Carlo Carrà (1881 - 1966)

QUOTAZIONI

Carlo Carrà è uno degli artisti più ricercati del XX secolo. I quadri hanno valori medi di €20.000/40.000 ma i suoi lavori più importanti possono avere stime molto superiori. Le quotazioni di Carlo Carrà per i disegni figurativi a matita possono essere in linea di massima di €1000/4000, mentre i pastelli e le tempere hanno valori leggermente maggiori.

Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione di un nostro esperto.

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NOTE BIOGRAFICHE

A Milano dal 1895, Carlo Carrà frequenta la Galleria Grubicy, crocevia del Divisionismo. I soggiorni a Parigi e Londra gli consentono di studiare da vicino Courbet e l’Impressionismo, Constable e Turner. Nel 1906 s’iscrive all’Accademia di Brera, frequentando i corsi del paesista Cesare Tallone. Nel 1910, dopo l’incontro con Marinetti, Carrà partecipa con Balla, Boccioni, Severini e Russolo alla stesura del Manifesto dei pittori futuristi e del Manifesto tecnico, divenendo uno dei principali esponenti del nascente movimento (Funerali dell’anarchico GallH. 1911). 

I viaggi a Parigi e il contatto Picasso e Apolinaire, lo avvicinano agli esiti della ricerca cubista (La Galleria di Milano, 1912, e Manifestazione interventista, 1914). Nel 1916 Carrà pubblica su “La Voce i due celebri saggi Parlata su Giotto e Paolo Uccello costruttore, nel contempo matura il passaggio alla pittura metafisica. Richiamato alle armi, a Ferrara incontra De Chirico, Savinio e De Pisis, con i quali condivide la nuova poetica (L’idolo ermafrodito, 1917). Nel dopoguerra l’artista si avvicina alla rivista “Valori Plastici” diretta da Mario Broglio.

Nel contempo si realizza un processo di semplificazione formale, in cui trova espressione l’esigenza di ritorno ad un giottesco-primitivismo annunciata dalla Parlata (Pino sul mare, 1921). Nei paesaggi della Val Sesia, della Versilia, della Laguna veneta il richiamo alla tradizione italiana si accompagna ad una riflessione sulla lezione di Cézanne. La prima personale alla Biennale di Venezia del 1927 annuncia le importanti commissioni del decennio successivo (Triennale di Milano, Palazzo di Giustizia di Milano). Nel secondo dopoguerra il Gran Premio alla Biennale (1950) e la mostra storica a Milano (1962) esprimono un tributo alla sua carriera.

Bibliografia: la Famiglia nell'arte; storia e immagine nell'Italia del XX secolo

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