Afro Basaldella Quotazioni

Afro Basaldella (1912 - 1976)

Afro Quotazioni

Le quotazioni di Afro Basaldella per le opere su carta vanno dai €1000 per i bozzetti ad oltre i €15.000 per i suoi lavori su carta più importanti. Gli oli su tela dell’artista sono molto ricercati dai collezionisti d’arte moderna e possono valere dai €10.000 ad oltre i €300.000 per i suoi capolavori. 

Le stime descritte sono indicative ed andrebbero accompagnate dalla valutazione di un esperto.

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Sul pittore:

Nato a Udine il 4 marzo 1912, ha vissuto e lavorato a Roma in Via Margutta 24. Muore a Zurigo nel 1976; pittore. Fin da giovanissimo dipinge accanto al padre e allo zio, pittori decoratori. Studia al Liceo artistico di Firenze e di Venezia fino al 1931. Vince a Udine una borsa di studio indetta dalla Fondazione Marangoni. Nel frattempo si reca a Roma e viene a contatto con vari artisti. Subito dopo è a Milano e conosce Birolli e Morlotti. Lavora nello studio di Martini assieme al fratello Mirko. Alla galleria del Milione nel 1932 tiene la sua prima mostra con Bosisio, Pittino e Taiuti ed   espone fra l’altro Pulcinella, Pittore al cavalletto, Natura morta con pesci. Pittino nota in queste opere (una tendenza prettamente romantica».

Si trasferisce a Roma nel 1933 ed è vicino a Cagli e a tutto il gruppo di giovani che costituirà dal 1935 il clou della galleria La Cometa, dove terrà una personale nel 1937, presentato da De Libero. 

Primi contatti

Qui espone Autoritratto e Autunno. Partecipa nel 1935 alla Quadriennale e l’anno dopo vince il concorso per la decorazione del collegio dell’Opera nazionale balilla a Udine, ove esegue un grande lavoro «secondo i canoni dello pseudoprimitivismo dell’allora imperante Novecento» (Venturi 1954), opera subito dopo imbiancata. L’anno successivo decora l’albergo delle Rose a Rodi e la villa del Profeta. Lavora poi a Udine a casa Cavazzini, con Mirko, Cagli e Midena, e rinuncia allo stile precedente per «un barocchetto» vicino al Sei-Settecento veneziano. Dopo il 1937 abbandona le decorazioni e dipinge solo nature morte, ritratti e più tardi numerosi paesaggi. Si reca a Parigi con Mirko e ammira i pittori cubisti. Segnalato da Brandi, partecipa alla Biennale del 1938 e alla successiva Quadriennale. 

Sempre nel 1939 De Libero presenta lui e Mirko alla galleria della Zecca a Torino e poi alla Galleria di Genova. Dipinge una parete per la centrale idroelettrica di Peschiera e vince a Udine il concorso di pittura Si fondano le città indetto dalla Fondazione Marangoni. A Roma si inserisce nel filone della pittura tonale. Brandi (1939) rileva positivamente un «ancestrale venezianismo», una «nuova visione fantastica all’interno dei dipinti che si oppone alle contemporanee tendenze astrattiste». 

Gli anni '40

Rilevanti sono i rapporti con la pittura di Morandi, che si evolvono in sempre più sfatti quadri tonali «nel senso che venivano come sommersi da un’ombra cromatica, in cui la luce era risucchiata come da una cartasuga» (Brandi, 1977). Le forme si sciolgono infatti in un atmosfera che sembra sentire ancora vivissimo il ricordo di Scipione (Le Terme di Caracalla, 1939). Partecipa poi alla seconda mostra di «Corrente» a Milano e alla Biennale del 1940. Numerose sono le sue mostre all’estero (Parigi, Londra, Budapest, New York, Pittsburgh). Intorno al 1940 risente delle mode cubiste, prima di passare definitivamente a una pittura astratta. È stato uno dei componenti di Fronte nuovo delle arti e, in seguito, del Gruppo degli otto. Nel 1950 soggiorna per un periodo in America.

Bibliografia: gli ANNITRENTA - a cura del Comune di Milano
MOSTRE PERSONALI

Milano: Blu, dicembre 1961 con presentazione di Marco Valsecchi – Minima, marzo 1962 con presentazione di Giovanni Carandente.



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