Il corpus di opere sul mercato dell’acclamato pittore divisionista Angelo Barabino è principalmente costituito dai suoi dipinti, rappresentando una testimonianza tangibile della sua maestria artistica. I suoi dipinti, in gran parte espressione dello stile divisionista, si distinguono per tematiche intimiste intrise di lirismo, dove il pittore fonde magistralmente la natura paesaggistica con lo studio approfondito delle figure umane, il tutto permeato da un uso sublime della luce.

Nel contesto dei valori di mercato delle opere di Angelo Barabino, è fondamentale considerare due distinti periodi divisionisti, i quali esercitano un’influenza significativa sui prezzi delle opere. Le opere appartenenti al primo periodo divisionista, coincidente con l’inizio del XX secolo, sono generalmente valutate a oltre €20.000. Al contrario, le opere appartenenti a un secondo momento divisionista presentano valori di mercato leggermente inferiori. In generale, le quotazioni per i dipinti divisionisti successivi vanno da €3.000 a oltre €10.000, variando in base a fattori come le dimensioni, il soggetto trattato e il livello di dettaglio e finitura dell’opera.

Il record personale di vendita di Angelo Barabino, toccando la cifra di circa €154.300 nel 2000, testimonia l’alto apprezzamento del mercato per un eccezionale dipinto divisionista del pittore piemontese. Tuttavia, è importante sottolineare che queste cifre sono stime indicative e, per una valutazione più accurata, si consiglia di rivolgersi a un nostro esperto specializzato in Angelo Barabino e nell’arte divisionista.

La valutazione di un’opera d’arte è un processo complesso che richiede l’analisi dettagliata di numerosi fattori. La nostra galleria offre un servizio gratuito di valutazione condotto da esperti del settore, fornendo una visione approfondita del valore e delle caratteristiche uniche dell’opera di Angelo Barabino. Siamo disponibili a guidarti attraverso questo processo, garantendo una valutazione accurata e dettagliata che rispecchi appieno il valore artistico e storico dell’opera in tuo possesso.

Angelo Barabino Studio dei Prezzi e Valori di mercato

Angelo Barabino, figura di spicco nella pittura della prima metà del XX secolo, si distinse come uno dei principali esponenti dell’arte divisionista italiana, soprattutto nel secondo periodo di questa corrente stilistica. La sua produzione artistica, prevalentemente caratterizzata dallo stile divisionista, si distingue per l’intima riflessione tematica, intrisa di lirismo, in cui la fusione armoniosa tra il paesaggistico e lo studio approfondito delle figure umane emerge magnificamente attraverso un uso maestoso della luce.

Nel valutare il trend di mercato delle opere di Barabino, si può notare una relativa stabilità nei valori nel corso degli ultimi vent’anni, con una leggera tendenza alla diminuzione, attribuibile in parte al generale declino di interesse verso l’arte figurativa. Tuttavia, questo declino non ha inciso in maniera significativa sullo stile divisionista, che ha conservato il suo prestigio nel panorama artistico.

Analizzando il valore delle sue opere, è cruciale distinguere chiaramente tra i due periodi divisionisti. Le opere del primo periodo, risalente all’inizio del XX secolo, mantengono valori di mercato elevati, testimonianza della rilevanza storica e artistica di questo periodo nella carriera di Barabino. Le opere del secondo momento divisionista, sebbene presentino valori leggermente inferiori, rimangono comunque apprezzate nel mercato.

Va sottolineato che vari fattori incidono nella stima di un possibile valore di mercato per le opere di Angelo Barabino. La qualità intrinseca dell’opera, il soggetto trattato, il grado di dettaglio e finitura, nonché le dimensioni, giocano un ruolo cruciale nella determinazione del valore. Questa diversità di elementi contribuisce a creare un panorama variegato e ricco di sfaccettature nel mercato delle opere del pittore piemontese.

Infine, è importante notare che, nonostante le fluttuazioni nei valori di mercato, l’eredità artistica di Barabino rimane una parte preziosa del patrimonio culturale, e la valutazione accurata da parte di esperti è essenziale per comprendere appieno il valore e l’importanza storica di ciascuna opera.

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Spieghiamo che il nostro processo di valutazione si basa su una conoscenza approfondita del mercato, mantenendoci costantemente aggiornati sui prezzi correnti attraverso l’analisi dei risultati di vendita delle opere di pittori divisionisti in Italia, con particolare attenzione ai dipinti di Angelo Barabino lungo l’intera sua carriera artistica.

La valutazione di un’opera d’arte è un processo intricato che richiede l’intervento di esperti d’arte. I nostri specialisti terranno conto della qualità intrinseca dell’opera, l’approfondimento del soggetto raffigurato e l’importanza storica dell’opera stessa nel contesto dell’intera carriera di Barabino.

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Angelo Barabino Vendita ed Acquisto

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Angelo Barabino In Vendita

Per i collezionisti interessati all’acquisto di opere di Angelo Barabino, li invitiamo a contattarci. Saranno benvenuti a visitare la nostra sede, preferibilmente su appuntamento, dove potranno vedere di persona le opere attualmente disponibili. Inoltre, verranno inclusi nella nostra newsletter, ricevendo aggiornamenti mensili sulla nostra collezione, che potrebbe includere opere di Angelo Barabino e altri pittori divisionisti. Nelle nostre recenti acquisizioni potrebbero figurare anche opere di artisti italiani dell’Ottocento e del XX secolo, o artisti che hanno lavorato in Italia.

Biografia di Angelo Barabino Pittore

Angelo Barabino, il rinomato pittore italiano nato il 1 gennaio 1883 a Tortona, emerge come figura significativa nell’ambito dell’arte del XX secolo. Figlio di Agostina Patria e Santino Barabino, entrambi originari di Genova e attivi nel settore commerciale, la sua giovinezza fu permeata dall’atmosfera affaristica familiare. Tuttavia, l’incontro con l’arte avvenne grazie al consiglio della famiglia di Lorenzo Perosi, noto compositore italiano, che gli suggerì di iscriversi all’Accademia di Brera nel 1900.

L’Accademia di Brera, diretta da Camillo Boito, divenne il crogiolo in cui Angelo Barabino forgiò la sua identità artistica. Durante il periodo di formazione (fino al 1903), il pittore studiò prospettiva con maestri del calibro di Giuseppe Mentessi, Alcide Davide Campestrini e Vespasiano Bignami, sviluppando le competenze tecniche che sarebbero diventate distintive nella sua futura produzione artistica.

Il ritorno a Tortona segnò l’inizio di una nuova fase nella vita di Barabino, che si avvicinò a Giuseppe Pellizza da Volpedo, artista la cui figura umana e arte lo affascinavano profondamente. La sua pittura iniziò a manifestare un’intensa componente intimista e lirica, ma la prematura morte di Pellizza lo orientò verso tematiche più “sociali”. Nel 1909, il pittore contrasse matrimonio con Melania Berti, veneziana di nascita, e la coppia si stabilì a Tortona.

Il 1910 fu un anno di svolta per Barabino, che espose il suo quadro “La apina” alla Mostra Nazionale di Brera. L’opera fu acclamata per il suo audace soggetto e la maestria esecutiva divisionista. Vittore Grubicy de Dragon, influente critico d’arte, rimase colpito dal talento del pittore divisionista piemontese, invitandolo a partecipare a una mostra divisionista a Parigi nel 1912. Nel 1914, il pittore tenne una personale ad Alessandria, riscuotendo un notevole successo.

La Grande Guerra impose una pausa forzata nell’attività artistica di Angelo Barabino. Nel 1916, fu ricoverato all’ospedale di Tortona, mentre nel 1917 si trovò all’ospedale militare di Venezia. Questo periodo segnò un’epoca difficile per l’artista, ma con la fine del conflitto, riprese a dipingere, dedicandosi al filone simbolico con temi allegorici. Nel 1920, realizzò disegni e bozzetti per la decorazione ad affresco di Palazzo Taverna a Novi Ligure.

Durante il periodo fascista, a causa delle sue idee socialiste, Angelo Barabino si ritirò dalla vita sociale a partire dal 1922, rifugiandosi nella sua casa a Tortona. L’artista interruppe questo ritiro solo per un breve periodo trascorso a Venezia a Palazzo Albrizzi, insieme alla sua famiglia. Nel 1924, monsignor De Tomasi gli affidò l’incarico di creare un trittico per la cappella dei Caduti nella basilica dei Broni, segnando così un ritorno alla produzione artistica pubblica.

Nel 1929, in difficoltà finanziarie, Barabino accettò un invito dell’industriale tortonese Roversi e si recò a Caracas. Durante il suo soggiorno in Venezuela, tenne una personale al Club Venezuela nel giugno dello stesso anno, presentando ben 68 opere. La vendita di molte opere durante questa permanenza, sia a collezionisti che su commissione, contribuì a mitigare le sue difficoltà finanziarie.

Rientrato in patria nel 1931, dopo aver visitato Londra e Parigi, Angelo Barabino continuò la sua carriera artistica, sebbene la sua produzione successiva non raggiunse gli stessi livelli di notorietà. Morì il 5 novembre 1950 a Milano.

Angelo Barabino Opere – Stile e Caratteristiche

Trasformazioni luminose: Il Viaggio Artistico nel Divisionismo di Angelo Barabino tra Intimismo, Socialità e Simbolismo

Il percorso artistico di Angelo Barabino, caratterizzato da una profonda sensibilità e versatilità, si manifesta attraverso una pittura intrisa di tematiche intimiste e liriche. Tuttavia, dopo la prematura scomparsa di Giuseppe Pellizza da Volpedo, maestro e ispiratore del pittore piemontese, l’artista sembra orientare la sua espressione verso una dimensione più “sociale”. Questo cambio di direzione, seppur sottolineato dalla perdita del suo mentore, testimonia la sua capacità di adattarsi e evolversi nel contesto artistico.

L’approccio divisionista di Angelo Barabino si sviluppa in due fasi distintive, ognuna caratterizzata da influenze e ispirazioni uniche. Nella prima fase, l’influsso di Pellizza da Volpedo si riflette nella sintesi figurale-paesistica, evidenziando la sua capacità di cogliere la luce in modo profondo. La sua attenzione allo studio della luce diventa un elemento distintivo, portandolo a esplorare le sfumature e le variazioni di intensità luminosa nella sua opera.

La seconda fase, invece, è segnata dal riaffiorare degli insegnamenti di Giuseppe Mentessi. Questo si manifesta in modo evidente nei disegni e nelle opere create durante il periodo della guerra. Tuttavia, la sua interpretazione degli insegnamenti di Mentessi è mediata dalla suggestione idealistica di Gaetano Previati e dalla memoria dell’ultimo Giovanni Segantini. Qui, Barabino abbraccia il filone simbolico-religioso degli anni Venti, esplorando temi allegorici che trasmettono un senso di profonda spiritualità.

Dopo la ripresa della sua attività artistica nel dopoguerra, Angelo Barabino abbraccia appieno il filone simbolico, dando vita a una serie di opere ricche di significati allegorici. Un esempio tangibile di questa fase creativa è rappresentato dalla serie di disegni e bozzetti realizzati per la decorazione ad affresco di Palazzo Taverna a Novi Ligure nel 1920. In queste opere, la luce del divisionismo, che originariamente aveva un fondamento scientifico, si evolve in una rappresentazione dove tutto è immerso nella luce, in un dialogo armonioso con la natura circostante.

Quello che emerge distintamente nell’arte del pittore divisionista piemontese è la fusione tra il motivo sociale e il sentimento elegiaco. Anche quando rappresenta lavoratori, il suo approccio artistico integra armoniosamente il contesto sociale con una profonda connessione emotiva. In Barabino, il sociale e l’elegiaco si intrecciano, creando opere che vanno oltre la mera rappresentazione visiva e trasmettono un messaggio intriso di riflessioni sociali e emotive. La sua capacità di esplorare diversi stili e tematiche nel corso della sua carriera testimonia la sua versatilità e il suo costante desiderio di evoluzione artistica.

Ecco alcuni dei dipinti più noti di Angelo Barabino:

1. Il sole (1907)
2. La rapina (1907/08)
3. Il lavoro (1924)
4. Peschi in fiore a Villa Berutti (1933)
5. Bagnanti (1935/36)
6. La strada per la casa Berutti (1938/40)
7. Meriggio alla Baldissera (1944)
8. Primavera nella Campagna di Tortona
9. Pietà
10. Val d’Aosta
11. Sulla via del ritorno al tramonto

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