Nicola D'Antino quotazioni.

Nicola D'Antino (1880 - 1966)

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BIOGRAFIA

È nato in Caramanico d’Abruzzo il 31 ottobre 1880, figlio di Vincenzo e di Floridea Chirone. Fu avviato all’arte dal pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti, che influenzò la sua opera e la sua stessa vita artistica. Frequentò l’Accademia napoletana di Belle Arti allievo di Achille D’Orsi. Fu poi a Roma, dove lavorò con Ettore Ximenes. 

Come scultore, il D’Antino fu ottimo modellatore e plasmò, con stile personale ed elegante, statuette rappresentanti fanciulle e donne e realizzò in bronzo, argento ed oro gruppetti di bimbi colti nell’atto di giocare, di fanciulli e fanciulle esili, nervosi, vibranti, pieni di sentimento, come il bel bronzo Adolescente’ col quale prese parte alla decima Esposizione biennale veneziana del 1912, e come le opere “Fanciulla d’Abruzzo'”, in marmo statuario, lavorato con appassionata perizia, e col “delizioso nudino”, “A primavera’” in argento, colle quali prese parte nel 1924 alla quattordicesima Esposizione d’arte biennale di Venezia. Eseguì i busti-ritratto di Francesco Paolo Michetti e di Gabriele D’Annunzio, i grandi cantori della gente d’Abruzzo e della loro vita.

Eseguì inoltre le stazioni della Via Crucis per la Chiesa di San Saturnino a Roma; il monumento ai Caduti nella città dell’Aquila; le quattro grandi figure in bronzo del ponte sul fiume a Pescara. Alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma sono custoditi un suo busto- ritratto del pittore Francesco Paolo Michetti e due piccole aggraziate sculture “nudino femminile” e “Levriere”. Opere del D’Antino sono state esposte nell’importante Mostra “Scultura italiana del primo novecento” realizzata nella primavera 1992 da Laura Gavioli nel Castello Estense di Mesola, con uno splendido catalogo a cura di Vittorio Sgarbi: sono state presentate due sculture provenienti da collezione privata romana: “L’offerta”, delizioso bronzeo nudino di giovinetta, del 1913, e “Busto di fanciulla”, dal grazioso e delicato visino. Nicola Eugenio D’Antino è morto in Roma il 3 novembre 1966.

Bibliografia: Gli scultori italiani di V. Vicario



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